SULLE TRACCE DELLA MEMORIA: Mostra fotografica a cura di Elisabetta Giovagnoni

La mostra è stata prorogata fino al 13 Marzo. Gli orari di visita al pubblico rimangono invariati:  dal lunedì al venerdì, ore 9.00-17.00.

 

Sulle tracce della Memoria”, così la curatrice della mostra, Elisabetta Giovagnoni, “è un progetto di carattere storico-didattico, che sto attualmente proponendo a varie scuole. Frutto di una riflessione personale sulle deportazioni avvenute a Roma nel periodo dell’occupazione nazista della città – che non avvennero solo al Ghetto ma a tappeto in ogni quartiere – questa mostra rappresenta il mio desiderio di voler contribuire a sensibilizzare sull’importanza da attribuire alla Memoria, perché per non dimenticare è doveroso ricordare.”

La mostra prende spunto dal progetto più ampio di Gunter Demnig, che dal 1993 ad oggi ha posizionato 45 mila pietre d’inciampo in tutta Europa. In Italia l’iniziativa è stata voluta dall’Associazione Arte in Memoria, che dal 2010 cura il progetto “Memorie d’inciampo”. In sei edizioni sono state posizionate solo a Roma più di duecento pietre d’inciampo, mercoledì 7 gennaio 2015 le ultime venti.

Elisabetta Giovagnoni
Elisabetta Giovagnoni è nata a Roma il 15/03/1968 dove si è laureata in storia dell’arte moderna alla Sapienza nel 1995. Le prime esperienze nelle segreterie organizzative di mostre d’arte contemporanea iniziano già prima della laurea. Fino al 1996 lavora presso la galleria di Paolo Sprovieri a Roma e dal 1999 è impegnata nell’organizzazione e curatela di alcune mostre di giovani artisti. Dal 1998 al 2000 è assistente personale di Carla Panicali, fondatrice negli anni ’60 della sede storica della Marlborough Gallery. Dal 2000 al 2007 è titolare della “galleria 9 via della vetrina contemporanea”, con la quale ha partecipato a diverse edizioni di Artefiera Bologna e con cui nel 2004 ha vinto un “ABO d’argento”, il riconoscimento personale di Achille Bonito Oliva per il lavoro svolto nella promozione di giovani artisti come migliore gallerista dell’anno. Da febbraio 2014 Elisabetta Giovagnoni è “Arteealtro“, con cui ha creato il format “Affittasi/Vendesi“, brevi mostre in case o altri spazi in offerta sul mercato immobiliare replicabili in varie città italiane e straniere.
www.arteealtro.it

VICINO/LONTANO – Mostra Milena Meller

 La mostra sarà visitabile dal 21 gennaio al 15 marzo 2015 (mar-dom, ore 10.00-20.00)

Per l’invito
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L’artista austriaca Milena Meller è in mostra al Museo di Roma in Trastevere dal 21 gennaio al 15 marzo 2015 con una personale intitolata Vicino/Lontano.

La mostra, curata dal Prof Weiermair, è promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Forum Austriaco di Cultura.

Fra pittura e fotografia vi è, fin dall’invenzione di quest’ultima, un dialogo differenziato e intenso, particolarmente nell’era moderna. Nel XIX secolo infatti la fotografia minacciava di rimpiazzare la pittura, grazie alla maggiore precisione nella restituzione della realtà. Gli artisti, ebbene i pittori, impiegavano le fotografie come modelli o passavano loro stessi alla macchina fotografica. All’inizio del XX secolo numerosi sono i talenti doppi che si dedicavano sia alla pittura, che alla fotografia.

Milena Meller (classe 1964) non è interessata esclusivamente alla rielaborazione delle fotografie, come operata da Arnulf Rainer, bensì a un dialogo fra pittura e fotografia, non ancora intrapreso, raffinato, innovativo, che ne esplori ogni possibile forma ibrida. Vi sono fotografie e dipinti puri, fotografie rielaborate con pittura, come anche dipinti fotografati. Il suo lavoro si concentra sullo studio dei rispettivi strumenti in considerazione delle esigenze di verità e veridicità.

Logo Museo di Roma in Trastevere

Logo Roma Capitale

L’osservatore viene stimolato dal diverso mezzo espressivo, in quanto esplora ciò che trova davanti ai propri occhi. Viene però anche coinvolto nel racconto fornito dalle immagini, che si svolge come un diario visivo labirintiforme, con molte immagini formattate in modo diverso. Questo diario comprende fermo immagini dai film western e della propria cultura locale, dettagli della realtà urbana, vedute aeree, come anche l’inserimento di bolle, che, come su un fondale, si trovano in un particolare rapporto di tensione verso lo sfondo fotografato o dipinto.

Il titolo Vicino/Lontano ha più significati. Si riferisce all’attitudine dell’artista verso le vedute aeree, significa però anche una confluenza della folta flotta di immagini sia dal suo luogo di origine, il Tirolo, come anche da Roma, la città eterna.

Milena MELLER

Milena Meller (1964) si concentra sull’interfaccia fra pittura e fotografia fin dagli anni novanta e vive vicino a Innsbruck, in Austria, dove lavora come artista.

Laureata in Musicologia, ha pubblicato numerosi testi sulla musica del Novecento, arte e cultura, e occasionalmente si esibisce tutt’ora con interessanti improvvisazioni musicali.

Nel suo operato artistico, che ha presentato in diverse esposizioni in Austria, spesso esamina la relazione di pittura e fotografia come medium, in opere che rispecchiano un determinato luogo, così come immagini cinematografiche o cartografiche.

Declination of Community.Part III. – mostra – contributo video di WochenKlausur

inaugurazione mostra: 4 novembre ore 18.00

Il collettivo austriaco Wochenklausur è stato invitato a partecipare alla tappa romana di „Declination of Community.Part III.“, progetto che si pone come obiettivo quello di analizzare in maniera socio-antropologica il concetto di comunità e le sue declinazioni quotidiane e cui WochenKlausur contribuirà con un video.

La mostra, che inaugura a Roma il 4 Novembre, è la terza parte di un progetto più ampio i cui episodi I e II sono già stati presentati a Berlino negli ambienti del ”Zentrum für Kunst und Urbanistik“ e che ora verrà esposto in forma ampliata presso il Centro Luigi di Sarro.

I video interrogano il tema dell’identità intesa anche come estensione terriotoriale. Cosa forma una comunità in un mondo apparentemente iperconnesso e senza confini? Il concetto di comunità è una tradizione o un’invenzione?

L’operato di WochenKlausur esplora appunto questi confini nelle proprie incursioni attive nella quotidianeità urbana e per la comunità. Per la mostra capitolina il collettivo austriaco presenta una scelta dei propri progetti in un filmato a descrivere non solo il metodo specifico, ma anche il concetto di arte in generale. All’inaugurazione della mostra saranno presenti due rappresentanti del collettivo.

WochenKlausur nasce in Austria come collettivo artistico impegnato nella riduzione di deficit socio-politici. Dal 1993 sviluppa proproste concrete ed efficienti che vengono messe in pratica artisticametne. Ad oggi il collettivo ha già realizzato 40 progetti. Un’attività iniziata nella Wiener Secession con il Louise-Bus, destinato a prestare assistenza sanitaria gratuita a tutti coloro che ne avessero bisogno, un bus che ancora oggi opera nella città di Vienna. Un progetto che ha mostrato come l’arte possa contribuire in modo pragmatico e diretto al miglioramento della convivenza e che ha dato il via alla commissione di molti altri progetti. Un tipo di impegno sociale che permette di vedere la creatività artistica non più solo come mero atto formale, bensì come possible intervento fattivo nel tessuto della società contemporanea.

La mostra, che inaugura a Roma il 4 novembre alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 21 novembre 2014 dal martedì al sabato ore 16.00-19.00.

Per informazioni sui tanti progetti di WochenKlausur vi invitiamo a consultare il loro sito web http://www.wochenklausur.at/

Per informazioni aggiornate sulla mostra „Declination of Community.Part III.“ http://www.centroluigidisarro.it/news.htm

Giornata del Contemporaneo: Regina Huebner – RELATIONSHIPS lavori e legami

INAUGURAZIONE 11 ottobre 2014 / ore 16.00-21.00
Apertura dal 12 ottobre all’ 11 novembre 2014 su appuntamento

Regina Huebner (Hübner) presenta Relationships lavori e legami durante la Decima Giornata del Contemporaneo di AMACI a Roma.

Relationships è una selezione di opere legate tra loro e, in anteprima, una parte dell’omonimo progetto tuttora in corso. I lavori esposti sono testimonianze di relazioni imprescindibili che l’artista austriaca ha realizzato con videoproiezioni e immagini fotografiche ambientate nello spazio espositivo.

Dal 12 ottobre all’ 11 novembre 2014 sarà possibile visitare la mostra su appuntamento, scrivendo a regina.huebner@reginahuebner.net

Sede dell’esposizione è il foyer di ERA – Enrico Realacci Architectures, noto studio di architettura, sito nella suggestiva Piazza Guglielmo Marconi a Roma Eur. www.architectures.it
Logo ERA

AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani ha scelto l’11 ottobre 2014 per il grande evento dedicato all’arte contemporanea e al suo pubblico: la Giornata del Contemporaneo, quest’anno alla sua Decima edizione.
Logo AMACI
Con l’edizione 2014, AMACI si propone di incrementare ancora il numero degli aderenti e di potenziare l’azione locale dell’Associazione e dei Musei associati, al fine di incentivare lo sviluppo del tessuto culturale territoriale.
Porte aperte gratuitamente in ogni angolo del Paese, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte contemporanea.

Anche quest’anno la Giornata si avvale del sostegno della PABAAC – Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Telecom Italia continua ad affiancare AMACI in qualità di Partner Tecnologico, mettendo a disposizione il suo know-how con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico sempre più interessato ai temi dell’arte contemporanea.
http://www.amaci.org/

Informazioni:
regina.huebner@reginahuebner.net
www.reginahuebner.net
http://www.amaci.org/gdc/decima-edizione/regina-huebner-relationships-lavori-e-legami

… il silenzio di Monte Subasio … Anna Maria Mackowitz & Gitti Schneider – mostra

Vernissage: 30 novembre – ore 17.00

Anna Maria Mackowitz e Gitti Schneider, due artiste di Innsbruck, espongono i propri dipinti a olio in una mostra che si tiene ad Assisi dal 30 novembre al 8 dicembre a conclusione dello scambio Artists-in-Residence a Monte Subasio (7 novembre – 8 dicembre 2014).
Intento delle due artiste durante il proprio soggiorno a Monte Subasio è stato quello indagare la relazione fra percezione e invenzione pittorica:  Il cambio di prospettiva ha permesso loro di distanziarsi dalle proprie abitudini.
Lavorare insieme in un luogo inusuale ha dato loro l’opportunità di varcare i limiti del noto e del conosciuto e di rintracciare strati più profondi nel dialogo.  La propria essenza viene rafforzata tramite il riflesso nell’altro.
Il lavoro per la mostra “… il silenzio di Monte Subasio…” è il punto d’inizio del loro incontro artistico e della loro cooperazione. Un’attività artistica legata dal comune approccio alla qualità di contemporaneo e all’assenza di mire.

La mostra, inaugurata domenica 30 novembre, sarà visitabile fino all’8 dicembre 2014.

Anna Maria MACKOWITZ
Nasce nel 1953 a Brixlegg. Nel 1979 si laurea in Storia e Germanistica all’università di Innsbruck e subito a seguire insegna a Istanbul fino al 1987. Dal 1989 vive a Innsbruck.
Frau i suoi insegnanti ricorda gli artisti Gerhard Lojen a Graz, e Jakobo Borges, fra New York e Salisburgo.
Attiva con mostre in Austria e all’estero dal 1999, vince la borsa di studio del Land Tirol per soggiorni a Plaiano nel 2003 e nel 2009. Frequenti sono i viaggi studio in Turchia, Siria, GIordania, Egitto e India.

Anna Maria Mackowitz

Gitti SCHNEIDER
Nata nel 1958, studia Storia dell’Arte all’università di Innsbruck cui segue il dottorato. Dal 1984 al 1991 è coautrice del volume sulla topografia artistica austriaca (”Österreichische Kunsttopographie“).
Dal 1998 lavora come artista e conta numerose esposizioni in Austria e all’estero. Nel 2003 e nel 2009 soggiorna a Plaiano grazie alla borsa di studio del Land Tirol.

Gitti Schneider

Mostra Heidrun Sandbichler: “Le epidemie intellettuali. Il fuoco. La morte.”

Foto: Heidrun Sandbichler, Rückführung (retrocessione), 2014 (© Claudio Abate)

INAUGURAZIONE: giovedì 9 ottobre 2014, ore 18.00

Dal 10 ottobre al 1 novembre 2014; dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00

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L’inchiostro, la scrittura e la sua natura multiforme sono i temi centrali di una mostra che si terrà alla Galleria Il museo del louvre. Una mostra che incanta, e al tempo stesso stordisce il visitatore. È un mondo di mistica e di bellezza assoluta, ma anche un mondo di epidemie intellettuali, di fuoco e di morte. Heidrun Sandbichler, artista austriaca che da parecchi anni vive a Roma, dedica la sua opera alla storia culturale della scrittura e alla necessità di un radicale rinnovamento dello sviluppo intellettuale.

Lo spazio di Giuseppe Casetti è pieno di libri, appunti, lettere, giornali, fotografie e manufatti, in mezzo ai quali si trova una vetrina in cui è esposta una fasciatura impregnata d’inchiostro.  È il modello architettonico per una biblioteca mondiale e forse anche un simbolo della forza guaritrice dell’inchiostro. Heidrun Sandbichler risponde alla complessità del luogo con un progetto ambizioso. Per l’artista, la Galleria Il museo del louvre è un archivio di resistenze intellettuali dove viene a inserire le sue opere in un discorso, già presente, fatto di idee, testi e immagini. Lo fa condensando e oscurando, con un linguaggio tanto poetico quanto rivoluzionario.

Modelli architettonici, oggetti e disegni a inchiostro rispecchiano la realtà dell’anima e lavorano alla costruzione dell’utopia. Alla manipolazione per mezzo della scrittura viene opposto il miracolo della sua forza visionaria. “L’intollerabilità e l’onnipresenza della guerra, della propaganda e del controllo provocano inevitabilmente un progresso intellettuale, la concentrazione delle forze intellettuali“, sostiene Heidrun Sandbichler in una delle rare interviste rilasciate. Il modello architettonico di una casetta da bagno, in cui l’acqua viene sostituita dall’inchiostro, promette il rito della purificazione. Un altro lavoro è intitolato „Rückführung“ (retrocessione). Su una pila di fogli bianchi sono poste due fiale di vetro riempite di inchiostro. L’inchiostro induritosi nella scrittura viene ricondotto al suo elemento liquido, i fogli bianchi sono lì pronti per il nuovo inizio.

Tre vetrine completano il progetto della mostra. La prima vetrina espone libri sulle epidemie intellettuali, libri sul fascismo e sul capitalismo. Nella seconda vetrina sono aperti libri di medicina forense, con foto che documentano l’autopsia, l’esame effettuato sul corpo umano dopo la morte per individuarne la causa. La terza vetrina è dedicata al tema del fuoco. Il fuoco rappresenta il pericolo più grave per una biblioteca, ma allo stesso tempo la cenere è un elemento essenziale dell’inchiostro.

Al piano interrato del Museo del Louvre è esposta una delle opere principali. In questo locale che assomiglia un bunker, si trova un acquario riempito con 60 litri di inchiostro cinese. L’acquario è un’idea dell’Ottocento, un habitat artificiale fatto di vetro, che mette in mostra le abitudini dei suoi abitanti. È uno spazio di controllo radicale.  Riempito di inchiostro, l’acquario diventa un nascondiglio ideale, un luogo che si sottrae all’occhio ed è incontrollabile.

Il libro appena pubblicato sulle sue opere, con fotografie di  Claudio Abate e curato da Valentina Gramiccia (edizioni medicea, Firenze, ISBN 978-88-98015-14-6), è esposto nella galleria.

Logo Galleria Il museo del louvre Roma

Mostra Nick Oberthaler – “Calculated Reserve”

INAUGURAZIONE 19 settembre 2014 / venerdì / ore 18.00

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 settembre al 16 novembre 2014

Inaugura venerdì 19 Settembre al Museo Andersen la prima mostra personale in Italia di Nick Oberthaler.

 

L’artista austriaco, che ha soggiornato a Roma a più riprese, si ispira a Hendrik Christian Andersen, al suo percorso umano e professionale. Un percorso comune a molti degli artisti stranieri che hanno vissuto per un periodo più o meno lungo in Italia, che li porta a confrontarsi con il contesto storico-artistico italiano e a rinnovare un’antica tradizione reinterpretando scenario e tradizioni.

Il progetto si sviluppa fra piano terra e primo piano dell’edificio e rappresenta una versione più monumentale e articolata della consueta pratica operativa di Oberthaler, tesa ad analizzare i valori fondamentali del linguaggio creativo: spazio, luce, colore. A tale scopo l’artista adotta alternativamente materiali (tela, carta, vernice, inchiostro, fotocopie) e tecniche (pittura, disegno, fotografia) differenti e li pone in relazione tra di loro dando vita a composizioni non figurative, spesso di impianto geometrico, talvolta, anche in soluzione tri-dimensionale con cui reinterpreta gli spazi del museo sia sotto il profilo visivo che dal punto di vista mentale.

L’intero progetto testimonia l’approccio creativo di Nick Oberthaler che assume un carattere pittorico capace di sintetizzare ciò che è osservato, l’essere osservato e chi osserva in un unico momento.

Mostra: Giù le armi! “Impariamo dalla storia della Prima Guerra Mondiale – Pace tra realtà politica e utopia”

INAUGURAZIONE 7 ottobre 2014 / martedì / ore 19.00

L’estate del 1914 di cento anni fa segnò l’inizio della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che coinvolse pressoché tutti i continenti, cambiandone per sempre il destino. Si combatté in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia orientale in una carneficina da circa 17 milioni di vittime.

Come si pose l’Italia di fronte alla guerra e quale fu la posizione dell’Impero austro-ungarico? Quali furono le forze e i movimenti interni per e contro la guerra? E soprattutto, quali furono le iniziative per la pace e perché non ebbero successo?

Sulla base del dramma della prima guerra mondiale, discutiamo l’importanza dell’impegno concreto per la pace oggi – perché “per la pace ci vuole coraggio, molto più che per la guerra” (Papa Francesco). Ricordando il centenario della morte, il convegno prende titolo dal libro dell’autrice austriaca Bertha von Suttner, Premio Nobel per la Pace, “Giù le armi”.

Con questa iniziativa, il Forum Austriaco di Cultura, l’Istituto Storico Austriaco e l’Ambasciata d’Austria presso la Santa Sede propongono una conferenza internazionale sulle iniziative di pace ed una mostra sulla propaganda bellica, che presentano le due correnti che hanno percorso al tempo l’Italia e l’Impero austro-ungarico, per commemorare il centenario della Prima Guerra Mondiale e per aprire anche una riflessione sulle sfide del nostro tempo.

La sera del 7 ottobre 2014 sarà inaugurata la mostra che espone manifesti, volantini e annunci della cosiddetta “Kriegssammlung”, la collezione bellica della Biblioteca Nazionale Austriaca. L’esposizione sarà arricchita da documentazioni fotografiche, riproduzioni di cartoline pro-guerra italiane e austriache e da reperti provenienti da collezioni private che documentano l’enorme macchinario propagandistico che mirava a sensibilizzare il popolo a favore della guerra.

La mostra è aperta al pubblico fino al 11 novembre 2014 dal lunedì al venerdì dalle ore 09.30 alle ore 17.30.

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Logos KF HI Hlg. Stuhl

Organizzazione & Info:
Forum Austriaco di Cultura Roma
Tel: 06 3608371
Istituto Storico Austriaco
Tel: 06 3608261
Ambasciata d’Austria presso la Santa Sede
Tel: 06 854 3058

FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma – Bernhard Fuchs in mostra

26 settembre 2014 / venerdì / ore 19.00 / inaugurazione

Bernhard Fuchs è stato invitato a partecipare alla XIII edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma, dedicato quest’anno al Ritratto.

Il fotografo austriaco, selezionato insieme ad altri cinque artisti, è presente con dodici opere.

Il tema del ritratto viene affrontato ricostruendone il percorso storico e il ruolo all’interno dell’arte come importante strumento d’analisi della società contemporanea.

Attraverso le opere della collettiva internazionale, il festival si prepone quest’anno di ricercare nel ritratto i diversi significati della rappresentazione fotografica intesa come strumento di conoscenza dell’altro. Allo stesso tempo si potrà indagare il rapporto che si instaura tra individui e collettività e i processi che, attraverso la fotografia dell’altro, permettono la rappresentazione del proprio io esteriorizzato in opposizione o in alternativa all’autoritratto.

I ritratti in mostra rappresentano una scelta della prima serie completa di Bernhard Fuchs in cui il fotografo austriaco si confronta con il suo territorio d’origine, il bacino del Mühl, un affluente del Danubio in Alta Austria. Si tratta di un dialogo muto che Fuchs instaura con chi ha di fronte creando una vicinanza che riesce a raggiungere solo mantenendo la distanza. I ritratti mostrano un nuovo insieme dato dall’unione fra uomo e territorio. Sono immagini bloccate, ferme, la cui fissità trasmette l’intimità del soggetto.

Logo Fotografia Festival Roma

Bernhard FUCHS
Nato a Haslach an der Mühl, in Austria nel 1971, si diploma all’accademia di belle arti di Düsseldorf nel 1997. Dal 1997 al 1999 segue la masterclass di Timm Rautert all’accademia di arti visive di Leipzig. Attualmente vive e lavora a Düsseldorf.
http://www.bernhard-fuchs.net/

Mostra “Il colore diventa forma – Colour becomes form” di Reinhold Pratschner

Reinhold Pratschner
Il Colore Diventa Forma – Colour Becomes Form
a cura di Jean Blanchaert

INAUGURAZIONE 18 settembre 2014 / giovedì / ore 18.00

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Che cosa é la ricerca della forma?

Una questione di selezione oppure di integrazione? L´uno significa concentrarsi su altri frammenti e scoprire nuove cose, nuovi dati oppure nuove relazioni. Al contrario del ricercare, concentrarsi miratamente su qualcosa, c´è il trovare.
Permettendo allo sguardo di vagare, si reagisce agli oggetti che entrano nel campo visivo. L´altro contemporaneamente reagire indistintamente a tutto ciò che rientra nel campo visivo oppure reagire solo a qualcosa; si seleziona solo
ciò con cui si vuole iniziare qualcosa e si sceglie (tuttavia senza un motivo preciso, se non una certa preferenza). La domanda è: esiste qualcosa di simile ad una selezione “involontaria”? Anche quando non ci si concentra su qualcosa
di definito, avviene comunque con intenzione, giacché non ci si concentra su qualcos´altro. Anche quando si ingrandisce solo il frammento o lo si riduce, quindi quando non si seleziona nessun altro frammento, esiste un´intenzione.
Non si procede. In buona sostanza ci si ferma alla ricerca – anche se non ci si impone cosa trovare, ma si attende bensì che qualcosa di “utile” appaia. No, la ricerca della forma può avvenire solo attraverso l´integrazione. L´integrazione di semplici dati conduce ad una “lingua sconosciuta”. Serve però una nuova percezione, una sorta di “percezione totale”, un´“alfa”. Allora i dati si associano in modo imprevedibile. Solo quando si diventa un dato e ci si addentra nel processo di associazione, allora non c´è più previsione. Percezione ed essere si compenetrano – la “lingua sconosciuta” non è più una lingua, ma bensì un accadimento imprevisto, un flusso di dati, un processo – “un annullamento delle contraddizioni”, dunque una liquefazione. Trovare una forma non è una “attività”, bensì un processo, un fluire.

Orari: da lunedi a venerdi 15.30/19.00 mattina su appuntamento

Logo Galleria Francesco Zanuso

Info: +39 335.6379291
www.galleriafrancescozanuso.com
www.reinholdpratschner.at