Christina Werner – Reflecting Pools

Reflecting Pools - Christina Werner

La giovane artista fotografica austriaca Christina Werner partecipa al festival „Emerging Talents“ con un’installazione incentrata su “Interferenze”, il tema scelto per questa edizione del festival. 
Comunicato stampa festival     Flyer Festival

Nella sua indagine fotografica Christina Werner indaga il modo in cui la cultura commemorativa è pianificata e strumentalizzata dai poteri politici e da come è vissuta dagli individui:

Dopo otto anni di progettazione e costruzione, il Memoriale e Museo Nazionale dell’11 settembre è stato inaugurato il 12 settembre 2011 dal Presidente Barack Obama. Questo ha segnato la fine di un processo che era stato estremamente conflittuale per tutte le parti coinvolte. Il Memoriale, che avrebbe dovuto cogliere “l’unicità storica di un evento terribile” (Andrea Gnam), è stato voluto per preservare la memoria delle quasi tremila vittime degli attacchi, soddisfacendo allo stesso tempo l’interesse commerciale dell’investitore. Nel corso di questo atto di bilanciamento, il premiato progetto di design di Daniel Libeskind per la pianificazione urbana di Ground Zero è stato notevolmente modificato a favore di un adeguato compromesso tra “rendite monumentali e finanziarie” (A. Gram).
Le immagini del suo viaggio intorno al sito, da nord a sud, sono sorprendentemente riservate. Sembra quasi che la fotografa stia cercando una forma dell’assenza che si blocca sul sito come un fantasma invisibile.
Le fredde tonalità blu che Werner ha scelto per le sue foto creano una sconcertante assenza di vita.
Anche le persone coi pantaloncini sembrano congelate. La telecamera è costantemente al corrente delle tracce di una massiccia sorveglianza: barriere di cemento, auto della polizia, recinzioni. Nei video di accompagnamento gli elicotteri possono essere visti liberarsi nel cielo blu sopra la testa. Lasciano un’aura indefinibilmente minacciosa alla pacifica scena di strada di tutti i giorni che potrebbe essere distrutta in qualsiasi momento.
In questa luce l’onnipresenza della bandiera americana sembra un tentativo di dimostrare forza e cuore delle persone dall’attacco delle torri.

Christina Werner ha studiato fotografia e media art all’Academy of Visual Arts dal 2007 fino al 2013 a Leipzig, Germania. 
Nel 2013, ha ricevuto una borsa di studio per la fotografia artistica, sostenuta dal Ministero federale austriaco per l’istruzione, le arti e la cultura. È uno dei vincitori del premio “Gute aussichten-new german photography 2013/2014”. Nel 2012 ha ricevuto una borsa di studio per il suo lavoro, sostenuta da Goethe Institut / MaMAx Müller Bhavan nel contesto dell’anno della Germania in India: “Germany and India 2011-2012: Infinite Opportunities”. Nel 2015 è stata invitata a Plat(t)form per giovani artisti emergenti al Fotomuseum Winterthur. Nello stesso anno è stata nominata per l’European Photo Exhibition Award 03 (2016/2017).
Nel 2016 ha ricevuto una borsa di studio statale per la fotografia artistica sostenuta dalla Cancelleria federale austriaca .
I suoi lavori sono stati esposti a livello internazionale, tra cui House of Photography / Deichtorhallen Hamburg, Museo nazionale di belle arti di Taiwan, Taichung, Oblick Fotofestival Strasbourg, Goethe Institute di Los Angeles, Lothringer13Halle Monaco, Kunsthalle Exnergasse Vienna, ecc. Werner vive e lavora a Vienna.  Website: www.christinawerner.com 

Website Festival: www.emergingtalents.it 

Giulia fa la storia – Julia macht Geschichte – mostra – Gertrude Moser-Wagner/Elisabeth Wörndl

15 giugno-15 luglio 2015 / lunedì-venerdì / dalle ore 09.00 alle 17.00

Roma è una città in cui storia e contemporaneo si fondono visivamente l’una nell’altro. È stata a lungo il centro del potere e ha da subito assorbito la cultura etrusca e greca. I musei di antichità ne sono pieni. A ispirare il progetto è Villa Giulia e la sua collezione etrusca, situata in diretta prossimità del Forum Austriaco di Cultura Roma, ben visibile dal luogo dell’esposizione.
La mostra „Julia macht Geschichte – Giulia fa la storia“ collega la storia al contemporaneo attraverso i personaggi femminili con questo nome, sia attraverso ricerche fotografiche in ambito museale, archeologico e nella vita di ogni giorno (Elisabeth Wörndl), che interrogandosi su come si forma la storia e come viene raccontata.

„Fare la storia“ (Gertrude Moser-Wagner) è una decostruzione filmica del mito del personaggio femminile etrusco e insieme un’analisi del rapporto fra narrazione, storia e cultura.

Il percorso della mostra inizia dall’imponente scalinata che da Via di Valle Giulia sale verso il giardino dell’istituto, che si pone come primo ambiente espositivo, per poi proseguire nelle sale interne. Le artiste impiegano fotografie, testi e installazioni video in processi incrociati sia nella forma, che nel contenuto.

„Fare la storia“, video di Gertrude Moser-Wagner con Petra Amann e Sara Ventroni.

Gertrude Moser-Wagner
Studia scultura con il maestro Bruno Gironcoli presso l’Accademia delle Belle Arti di Vienna. Dal 1982 ricopre diversi incarichi universitari ed espone i suoi lavori in tutto il mondo. Nella sua attività di curatrice punta soprattutto all’unione tra arte e scienza, mentre da artista si muove nel campo delle installazioni, degli interventi poetici e della video arte, realizzando progetti all’interno di spazi pubblici.
www.moser-wagner.com

Elisabeth Wörndl
Dopo essersi formata presso la Glasgow School of Art, oggi vive tra Salisburgo e Mondsee e collabora con la Galleria Fotohof di Salisburgo. Come fotografa e artista s’interessa alla collocazione del corpo in contesti paesaggistici o urbani, ricercando possibili identità nelle diverse condizioni di vita, anche storiche. Ha intrapreso numerosi viaggi e fruito di diverse borse di studio. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo.
www.elisabeth-woerndl.com

Lukas Zallinger – recent works

Inaugura venerdì 20 marzo alle ore 18.00 la prima personale italiana di Lukas Zallinger.

Sulle pareti spoglie di un appartamento in vendita, quadri di grande formato che colpiscono per la forte cromaticità e per il linguaggio figurato maturo e persuasivo con cui l’artista esprime la propria individualità.

La mostra è organizzata in collaborazione con la gallerista Elisabetta Giovagnoni, che con il format Affittasi/Vendesi, ormai al suo quarto appuntamento, intende rispecchiare le complicate condizioni della scena artistico-culturale capitolina. Per il Forum, una soluzione innovativa e alternativa in risposta ai limitati spazi interni dell’istituto.

“In occasione di questa sua prima personale italiana”, così Elisabetta Giovagnoni, curatrice della mostra, “Lukas Zallinger presenterà una serie di acrilici su tela realizzati negli ultimi anni, in cui il linguaggio a cavallo tra l’astrazione e la figurazione, è memore della grande passione per l’artista afro-americano Basquiat. Opere di varie dimensioni dai cui fondi, scuri o colorati, emergono multicolori figure, tra l’animale e l’umano, e in cui compaiono scritte, in inglese o francese, che ricordano il linguaggio dei fumetti e l’apparente nonsense, proprio del flusso di coscienza. Con questi lavori Zallinger intende significare la straordinarietà dello strumento pittorico quale mezzo per poter palesare le polarità e contraddizioni dell’essere umano: dalla sua innata e assoluta bellezza, alla sua sconvolgente e mostruosa bestialità.”

Oltre alle tele, una serie di piccoli disegni multicolori e alcuni brevi video proiettati in loop, entrambi ispirati a temi e figurazioni dei quadri.

La mostra sarà visitabile fino al 2 aprile, ogni pomeriggio dal lunedì al sabato (ore 15-19), o su appuntamento.

Per appuntamenti scrivere a egiovagnoni.arteealtro@gmail.com o chiamare il +39.389.666.19.10

 

 

cenni biografici

 

l’artista

LUKAS ZALLINGER

1974 nasce a Monaco (Germania)

1992 diploma di maturità: Gymnasium AHS HIB Gmunden, Oberösterreich (Austria)

1992-1994 studi: Filmakademie Wien (Accademia del Cinema di Vienna)

1995 esposizione presso la Galleria Tanglberg, Vorchdorf, Oberösterreich (Austria)

2014 partecipazione alla mostra presso la Galleria Tanglberg, Vorchdorf (Austria)

1995-2014 partecipazione a diverse collettive a Vienna

 

la curatrice

ELISABETTA GIOVAGNONI

1968 nasce a Roma

1995 laurea in Storia dell’Arte Moderna all’Università degli studi di Roma “La Sapienza”

1998-2000 è assistente personale di Carla Panicali, Marlborough Gallery

2000-2007 è titolare della “galleria 9 via della vetrina contemporanea”

dal 2014 è “Arteealtro“ con cui ha creato il format “Affittasi/Vendesi“

www.arteealtro.it

PORTRAIT ATELIER NAPOLI – mostra di Anke Armandi (Acquarelli) e Andrea Lambrecht (Fotografia)

PORTRAIT ATELIER NAPOLI.
Lo sguardo di Andrea Lambrecht e di Anke Armandi in una mostra sulla scena artistica partenopea. Un quadro introspettivo su ogni artista, formato dall’unione di fotografia e acquarello.
Nel proprio progetto, Andrea Lambrecht e Anke Armandi hanno conosciuto gli artisti e visitato i loro atelier. Con teutonica precisione si sono divise il lavoro: Andrea Lambrecht si è concentrata sulla persona e Anke Armandi sullo spazio creativo. Ritratti fotografici in bianco e nero e acquarelli colorati. E dalla divisione scientifica iniziale nasce la commistione più bella, quella in cui chiaroscuri e sfumature delle due tecniche entrano in contatto, tracciando a chiare linee i tratti introspettivi e offrendo così all’osservatore il ritratto fisiognomico di ogni singolo artista.

Così la gallerista, Maria Giovanna Villari, “Eravamo stati abituati almeno nella pittura -ma non così nella scultura- a vedere un mondo appiattito, di figure, oggetti, esseri umani traguardati da un punto all’infinito. Con conseguente perdita delle ombre, delle sfumature, dell’anima degli esseri, in particolare anche di esseri umani, presentati e ridotti a larve ed a fantasmi.
I quadri e le foto delle artiste Anke Armandi e Andrea Lambrecht, sono certamente figli dell’arte che molto sommariamente abbiamo ricostruito nella premessa. Ma sono figli, nel caso particolare figlie, che hanno fatto un passo decisivo in avanti. Le loro figure uomini e cose non sono più traguardate dal punto all’infinito, ma stanno vicino e noi li vediamo quasi come fossero in carne ed ossa o nella loro materialità. Presenti a noi e che ci guardano.”

Le opere rimarranno esposte fino al 1 maggio 2015. La mostra sarà visitabile ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00.

Andrea LAMBRECHT
Andrea Lambrecht Foto © Natascha Auenhammer
è nata a Vienna dove, dopo un’infanzia e una gioventù passata a Milano, ha compiuto studi di letteratura tedesca e etnologia. Nell’ambito di tali studi, si reca due anni in Colombia per svolgere attività di ricerca e, in questo periodo, prende inizio la sua passione fotografica.
Rimasta fedele per amore e convinzione alle vecchie tecniche della fotografia analogica, per lo più in bianco e nero, di cui segue personalmente tutto il processo di sviluppo e produzione, Andrea Lambrecht ha partecipato a numerose esibizioni e mostre, principalmente in Austria, Francia e in Italia.
Le sue serie contengono cicli su natura e architettura come cielo/nuvole, bosco/alberi, città/spazi. Il suo obiettivo è ampio, con una Rolleiflex e una Leica M cattura non solo il momento spontaneo, ma disegna delle situazioni complesse, di storie figurative di vita e natura, di fugacità e nascita.
Ha pubblicato recentemente un catalogo con il suo ultimo ciclo di ritratti dedicati ad artisti. Questa serie di lavori rivela il suo sguardo etnografico fissato sull’essere umano, il suo milieu e la connessione di determinazione culturale e di individualità.
www.andrealambrecht.at

Anke ARMANDI
Anke Armandi Foto © Francesca Tecardi
è nata a Giessen in Germania nel 1973 ha compiuto i suoi studi artistici all’Università di Lipsia e all’Accademia delle Belle Arti di Vienna. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, il Volker-Hinnigerpreis per artisti emergenti tedeschi nel 2011.
Da alcuni anni, lavora alla serie Portrait atelier, esibita per la prima volta presso l’Associazione Culturale Esthia a Roma. Rappresentando con una tecnica precisa oggetti e dettagli degli studi di artisti dove l’artista stesso non è fisicamente presente, questi lavori raccontano dei legami profondi di natura biografica attraverso una rielaborazione originale di una forma espressiva classica, come l’acquarello. Parallelamente, Anke Armandi si confronta, nella sua opera, con una varietà molteplice di forme espressive e con temi di natura più sociale. Il carattere fittizio “Renadde”, che l’artista ha inizialmente interpretato nel film KOMA di Ludwig Wüst, è un ritratto intimo e tragicomico di una prostituta bavarese, un alter-ego che prende vita attraverso una serie di interventi performativi, video, disegni e una homepage personale.
www.ankearmandi.com

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IL GIARDINO SEGRETO – mostra personale di Florian Köhler

Vernissage sabato 14 marzo ore 19:00

 

Per l’invito in pdf

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Il Giardino Segreto: L’immaginazione di un posto nel mondo, dove l’umanità potesse vivere semplicemente, spensieratamente, e in armonia con la natura, era simboleggiata frequentemente in culture e popoli diversi. Soprattutto i miti del Giardino dell’Eden e la leggendaria Arcadia sono particolarmente adatti a definire questo sentimento di IDILLIO; ma a cosa possiamo ricondurre la sensazione d’idillio? All’ambiente in cui siamo immersi? Ad un’idea di vita semplice e lontana dalle grandi città e le crisi finanziarie del nostro tempo? Gli attuali conflitti economici e sociali riportano alla mente questi miti e riaffiora negli uomini il desiderio di un ritorno alle origini, nell’intima esigenza di ristabilire un contatto con la natura. Il mito ritrova così una nuova forza che deve però avvalersi di un approccio critico contemporaneo. Il nuovo ciclo di opere “IL GIARDINO SEGRETO” invita a riflettere sull’idea utopica di un’esistenza idilliaca,  presentata dal pittore austriaco attraverso scenari da sogno in una piccola casa pastorale circondata da un giardino bucolico. All’interno di questo “hortus conclusus” il protagonista umano desidera non più di una vita spensierata in armonia con la natura. Limoni e arance illuminano il cielo della notte, il sole si leva a mezzanotte dietro l’olivo e il fumo della pipa forma visioni di vanità e decadimento. Nell’interno della casa e all’esterno del giardino l’osservatore è portato a confrontarsi con momenti di gioia e conoscenza di sé, ma allo stesso tempo apprende l’ambivalenza che risiede nella caducità della vita stessa.

Florian Köhler, classe 1984, si forma a Vienna dove consegue sia il diploma all’Accademia di Belle Arti che la laurea in Storia dell’Arte.  E’ finalista al concorso “Diesel-New-Art” e riuscendo a trovare fondi adeguati a sostenere il proprio percorso artistico ha già numerose mostre personali all’attivo.  La sua arte pittorica è attualmente legata a progetti articolati che vertono principalmente sull’arte del camminare confezionando veri e propri reportages artistici.

Karen Thomas – “I colori della pace, colori della luce” – la presentazione ufficiale dei temi della mostra

Il 6 Marzo presentazione ufficiale dei temi della mostra“ I Colori della Luce, Colori della Pace – Commemorare per non Dimenticare la Prima Guerra Mondiale” dell’artista Karen THOMAS. L’appuntamento è per le 9.30 presso il Museo dell’Arte Classica – “La Sapienza Università di Roma” (AULA ODEION)  Nel corso della mattinata interverranno il Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo On. Silvia Costa, il Prof. Claudio Strinati e il Prof. Alfio Mongelli che firmano i testi critici e storici del Progetto Espositivo, l’Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Bolzano Dott. Florian Mussner.

L’inaugurazione della Personale della Pittrice Karen THOMAS “ I Colori della Luce, Colori della Pace – Commemorare per non Dimenticare la Prima Guerra Mondiale”  si terrà invece il prossimo 9 maggio presso il polo museale Franzensfeste, Forte di Fortezza, in Alto Adige,

Al centro di questo nuovo progetto espositivo di Karen THOMAS, dedicato al Centenario della Grande Guerra, si colloca il tema della Pace declinato nelle diverse sfumature di colore del BLU, colore dell’Etica umana e dell’Unione Europea, del BIANCO, colore del primo conflitto mondiale “la Guerra Bianca” e al tempo stesso della Pace, del ROSSO, linfa vitale, del GIALLO e dell’ORO, colori che richiamano la preziosità della Vita e la Speranza.

Colori opposti al NERO, inteso come buio, ma anche appartenenti ad esso nella sua accezione di colore onnicomprensivo, entità generatrice e caos creativo.

Sempre viva e cara all’Artista, è inoltre la tematica ambientale. L’opera della THOMAS è, infatti, un invito all’incontro tra i Popoli ma anche a un ritrovato connubio tra Uomo e Natura. La proposta di una profonda coscienza Etica si inserisce, così, in una più alta aspirazione all’armonia del cosmo. Uno slancio verticale che si esprime anche nel formato dei suoi quadri.

Il progetto espositivo è diretto e promosso dall’Associazione per la promozione in Europa della Cultura e della Ricerca Scientifica, Storica, Artistica e delle Identità delle Sue Nazioni MatEr – Movie Art Technologies & Research in Europe sotto la direzione artistica e la vicepresidenza della Dott.ssa Ilaria Sergi, Responsabile di Progetto.

Informazione:

info@mat-er.com

+39 333 6344957

Nikki Schuster a conTENporary words of art

La mostra sarà visitabile dal 27 al 28 febbraio 2015 (ore 16.00-19.00)

 

L’artista austriaca Nikki Schuster è stata chiamata a partecipare a conTENporary words of art, una rassegna video di artisti italiani e internazionali che si terrà a Roma il 27 e 28 febbraio 2015 nella Sala Santa Rita, Via Montanara 8.

Il progetto curatoriale, promosso da IED Roma, è a cura degli studenti del Master in Curatore Museale e di Eventi e nasce con l’intento di declinare ricchezza e fragilità del contemporaneo attraverso molteplici sguardi. Il percorso di ricerca si nutre di dieci diversi immaginari che confluiscono in un unico panorama, quello del senso del contemporaneo.

Nikki Schuster parteciperà alla rassegna video con un contributo attinente che visualizzi il passaggio dalla proiezione all’introspezione. Il lavoro presentato è parte della serie di video animati Recyclers con cui l’artista compone un quadro specifico e particolareggiato del consumismo nelle diverse metropoli mondiali. Alla base di ogni video vi è una ricognizione in città durante la quale l’artista campiona una serie di suoni tipici e seleziona dei piccoli oggetti e scarti trovati camminando per strada. Nikki Schuster ricicla questi oggetti creandone delle figure animate che lascia muovere su sfondi urbani e cui accorda i suoni campionati. L’osservatore che segue l’animazione di queste nuove creature, è così portato a cambiare il proprio punto di vista e osservare la realtà da una prospettiva inusuale.

Qui un estratto dalla sinossi dell’opera in mostra: “Paris Recyclers ci restituisce un nuovo sguardo su Parigi che passa attraverso gli occhi di queste creature nate da chiavi, tappi, fili, piume di uccello e racchette da ping pong consunte. Questi mostri bizzarri dondolano e sferragliano lungo traiettorie di fortuna producendo, con i loro stessi componenti, rumori strani, talvolta sinistri. Mentre la creatura ci osserva e si muove, producendo, a ogni piccolo gesto, un suono, la città in sottofondo prende vita nelle grida dei bambini, nei chiacchiericci da mercato e nelle melodie un po’ malinconiche dei musicisti di strada. La riflessione dell’artista sull’ambiente e sul consumismo, che caratterizza il nostro modo di abitarlo, si concretizza in colorati ritratti di metropoli, i cui inconsueti abitanti che sbucano dalle crepe dell’asfalto, dai tubi, dalle zone d’ombra coperte di muschio, ci prestano i loro occhi per guardare più a fondo.”

Qui una breve presentazione https://vimeo.com/25570938

Nata in Austria nel 1974, l’artista vive e lavora a Berlino, dove ha fondato la propria casa di produzione “Fiesfilm”. I filmati di Nikki Schuster sono degli spaccati di vita urbana realizzati avvalendosi delle moderne tecniche dell’arte visiva e sonora. Si tratta di video in cui l’artista combina la tecnica di stop-motion tradizionale al 2D computerizzato, il fermo immagine al green screen, creando così dei collages digitali i cui protagonisti sono spesso delle figure animate create dall’unione di semplici oggetti. Alla base del sonoro vi è una ricca campionatura di rumori urbani e suoni caratteristici degli oggetti, che nel video appaiono animati, da cui Nikki Schuster enuclea quelli più distintivi. I video, presentati nei diversi festival internazionali, vincono premi e continuano a riscuotere il successo di pubblico e critica. Nel 2010 è stata artist-in-residence a Parigi e Buenos Aires e nel 2012 a Taipei con “Recyclers”, il progetto con cui l’artista austriaca crea un quadro ironico sul consumismo.  Alla produzione video si aggiungono installazioni, animazioni per scenografie e il lavoro come onair designer per la tv. L’attività artistica è completata da workshop sulle tecniche d’animazione.

Potete trovare una scelta di video sul canale vimeo dell’artista: http://vimeo.com/fiesfilm

IL SIGNORE DEGLI ANELLI – Il fisico Bruno Touschek

Una serata di approfondimenti dedicata a Bruno Touschek. Il Forum Austriaco di Cultura ripercorre la vita del fisico austriaco sulla scorta del film documentario: BRUNO TOUSCHEK con AdA a Orsay – Storia delle prime collisioni fra elettroni e positroni in un laboratorio. Un film di: Enrico Agapito, Luisa Bonolis, Giulia Pancheri – regia Enrico Agapito. “Noi fisici gli siamo grati come a pochi altri; perché il profondo cambiamento dei mezzi strumentali con cui oggi si fa la fisica delle particelle è merito suo, e proprio perché in tanti ne abbiamo approfittato la fisica ha fatto in questi anni passi così grandi” (Carlo Bernardini). Bruno Touschek nasce a Vienna nel 1921. Studente brillante, fatica a completare gli studi a causa delle leggi razziali che lo costringono ad abbandonare l’Università di Vienna nel 1940. Si sposta quindi ad Amburgo, dove continua gli studi e dal 1943 inizia a lavorare con Rolf Wideröe allo sviluppo del betatrone, il primo acceleratore circolare di elettroni. Nel 1945 Touschek viene arrestato dalla Gestapo. La cooperazione con il fisico norvegese continua anche durante la prigionia. In marcia verso il campo di concentramento, Touschek collassa e viene fucilato, ma non muore. Tornato prigioniere verrà liberato dalle truppe inglesi. Nel 1946 si laurea a Gottinga e nel 1947 inizia la propria carriera universitaria a Glasgow. Nel 1952 accetta un posto come ricercatore all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati e si trasferisce in Italia. La chiave di volta nella propria ricerca scientifica Bruno Touschek l’ha durante un seminario che tiene a Frascati in cui il fisico austriaco sostiene l’importanza di uno studio sistematico sulle collisioni elettrone positrone, era il 7 marzo 1960. In poco meno di un anno il team di Frascati mette in pratica l’idea di Touschek: una macchina acceleratrice costituita da un unico anello magnetico nel quale fasci di elettroni e positroni circolano alla stessa energia in versi opposti. Scontrandosi frontalmente, particelle e antiparticelle si annichilano dando luogo a una trasformazione di materia in energia. AdA (Anello di Accomulazione), il primo strumento per capire la fisica delle particelle è stato messo a punto nei laboratori italiani sviluppando l’idea di un fisico austriaco. Un prototipo di soli 4 metri di circonferenza da cui si evolveranno le macchine acceleratrici più evolute, fino a quella del CERN di Ginevra. “È difficile rappresentarsi, senza averlo conosciuto, Bruno Touschek. All’opposto dello stereotipo del professore di fisica, assorto nei suoi pensieri e un po’ svagato, dovete immaginare un tipo irrequieto, propenso a dire battute eccentriche e stravaganti, a fare giochi di parole ibridi (austriaco+italiano+inglese) e a saettare con occhi vivacissimi all’indirizzo dell’interlocutore. Bruno era un cultore di Karl Kraus e della sua satira mitteleuropea, un gioiello della letteratura sarcastica; in più, Bruno sapeva disegnare, con quel tratto impietoso che possiamo vedere in certi disegni di Egon Schiele.” (Carlo Bernardini) Parallelamente alla proiezione del film documentario di Enrico Agapito “Bruno Touschek. Con AdA a Orsay”, vi proponiamo una piccola ma significativa selezione di disegni del fisico austriaco. Non mancheranno le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Partecipano la Dott.ssa Giulia Panchieri (Fisica e allieva di Touschek), il Dott. Andrea Ghigo (Responsabile della Divisione Acceleratori dei Laboratori di Frascati e figlio di Giorgio Ghigo che ha collaborato con Touschek alla costruzione di AdA) e Francis Touschek, figlio del fisico austriaco.

Mosaico come arte contemporanea – mostra

Inaugurazione mostra: Lunedì 12 gennaio 2015, ore 19.00
Mostra: 12 gennaio – 12 febbraio 2015, tutti i giorni ore 18.00-20.30

Inaugura il 12 gennaio a Grottaglie, in provincia di Taranto, la terza tappa italiana del progetto itinerante sul mosaico contemporaneo curato dalla Mag. Edda Mally.

Il progetto nasce dalla grande eco che ha avuto l’originaria mostra sul mosaico contemporaneo tenutasi a Vienna nel maggio 2014.

In occasione dell’esposizione viennese, patrocinata dalla Commissione Europea, la direzione della mostra aveva invitato 30 mosaicisti di fama internazionale, cui sono stati affiancati altrettanti artisti scelti dalla giuria scientifica, fra le oltre cento domande pervenute da tutto il mondo. L’esposizione, allestita presso il Centro di Architettura di Vienna, nella Sala Podium, ha riscosso un particolare successo di pubblico che ha potuto ammirare opera provenienti da 27 paesi.

Forti dell’esperienza Viennese, la prima di questo genere in Europa, è stato sviluppato un nuovo progetto: una mostra itinerante che viaggerà tra vari paesi Europei.

“La nostra intenzione è di estendere la mostra e arricchirla delle opere musive del paese ospitante per sottolinearne il genius loci.” Così la curatrice della mostra, Edda Mally, che continua “Il mosaico artistico contemporaneo comprende un gran numero di moderne forme espressive, che spaziano da opere di collage e rilievo, sculture a mosaico e oggetti fatti con diversi materiali, fino a installazioni, performance e video.
La particolarità di questa mostra è racchiusa nel fatto che tutti i lavori esposti sono stati creati dagli stessi artisti. All’interno della mostra, una rassegna di poster mostra l’utilizzo del mosaico contemporaneo sia nell’ambito dell´architettura, che degli spazi pubblici.”

La mostra di Grottaglie, sostenuta dal Forum Austriaco di Cultura Roma, verrà inaugurata alla presenza della Dott.ssa Maria Pia Ettorre, Assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, e della curatrice del progetto, Mag. Edda Mally, con la collaborazione particolare dell’architetto Ciro Masella.

orario di apertura:
tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 20.30 / la mostra sarà aperta la mattina su prenotazione / rivolgersi allo IAT (ufficio turistico), Grottaglie (TA)
Tel: 099.562 3866 / www. grottaglieturismo.it