EUROPEAN FORUM ALPBACH 2024

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Ogni estate il Europäisches Forum Alpbach riunisce centinaia di talenti da tutto il mondo ad Alpach, nelle alpi tirolesi, promuovendo lo scambio scientifico e il dialogo internazionale. Un’occasione unica per immergersi in un ambiente fatto di idee innovative e differenti scuole di pensiero, dove avere accesso a una nuova rete di persone. Il bando – con 350 borse di studio – si rivolge a giovani maggiorenni entro il trentesimo anno di età, che potranno così partecipare a due settimane di seminari, workshop e dibattiti plenari.

Il bando è aperto dal 5 al 28 marzo 2024.

Tutte le informazioni su: EFA24 Scholarship Programme | European Forum Alpbach

 

Intercultural Achievement Award 2024

Der Preis zeichnet innovative Projekte aus, die Brücken zwischen Kulturen und Religionen bauen. Sie oder Ihre Organisation setzten sich für interkulturellen und interreligiösen Dialog in Kunst und Kultur, Jugend, Menschenrechten, Global Citizenship Education, Integration oder Geschlechtergleichstellung ein? Bewerben Sie sich jetzt!

Hier die Ausschreibung

Der Preis wird in folgenden Kategorien vergeben:

  • Nachhaltigkeit/Umwelt
  • Aktualität
  • Technologie
  • Innovation
  • Medien
  • Integration in Österreich
  • Bestes österreichisches Projekt

Die Gewinnerprojekte erhalten ein Preisgeld von 6.000 bis 10.000 Euro. Zudem können Anerkennungspreise in Höhe von 3.000 Euro vergeben werden.

Einsendeschluss: 17. März 2024

Mehr Infos gibt es auf der Website: www.intercultural-achievement.com

Kulturhauptstadt Europas Bad Ischl Salzkammergut – 23 für 24

Für die europäische Kulturhauptstadt 2024 schließen sich 23 Gemeinden aus den Bundesländern Oberösterreich und Steiermark zusammen und bieten ein vielseitiges Programm anhand der folgenden Projektlinien:

MACHT UND TRADITION

KULTUR IM FLUSS

SHARING SALZKAMMERGUT – DIE KUNST DES REISENS

GLOBALOKAL – BUILDING THE NEW

Eine Prämiere für die Kulturhauptstadt Europas ist dabei der inneralpine, ländlich geprägte Raum. Erste Veranstaltungen werden bereits vor der offiziellen Eröffnung am 20. Jänner 2024 in der Kulturhauptstadt-Region angeboten.

Programm und Informationen (auf Deutsch und Englisch): Salzkammergut 2024 (salzkammergut-2024.at)

 

 

6. Internationaler Kompositionswettbewerb MAURICIO KAGEL

Bereits zum sechsten Mal schreibt das Ludwig van Beethoven Institut für Klavier in der Musikpädagogik der mdw – Universität für Musik und darstellende Kunst Wien den Mauricio Kagel Kompositionswettbewerb aus. Die Aufgabenstellung liegt in der Komposition eines für den Unterricht gut realisierbaren Klavierwerks, das jungen Spie­ler*innen zeitgemäße künstlerische Zugänge in die Musik der Gegenwart ermöglicht.

Komponist*innen bis zum Alter von 40 Jahren sind ab sofort eingeladen, Stücke digital ein­zureichen. Die Einreichfrist ist der 20. September 2024. Die Aufführungen, die öffentliche Jurysitzung sowie die Entscheidung finden von 4.-7. Februar 2025 in englischer Sprache im Fanny Hensel-Saal der mdw und online via live-Stream statt.

Alle Informationen zu den Modalitäten und dem Prozedere des Wettbewerbs sowie die Möglichkeit zur Einreichung finden sich unter: www.mauricio-kagel-composition-competiti­on.com

Unter folgendem Link findet sich ein Video des live-Streams des letzten öffentlichen Finales im Februar 2022: https://mediathek.mdw.ac.at/mauriciokagel2022.

Einreichfrist:  bis 20. September 2024

Finale & Jurysitzung: 4.-7. Februar 2025

Dotierung: 6.500,-€, 4.500,-€ und 3.500,-€ sowie Publikation des Werks bei Universal Edition

Einreichung: www.mauricio-kagel-composition-competiti­on.com

Kontakt für Rückfragen und Presse: Mag. Anna Resch mauricio-kagel-kompositionswettbewerb@mdw.ac.at +43 650 5221577

Rom gedenkt… INGEBORG BACHMANN

Ingeborg Bachmann, am 25. Juni 1926 in Klagenfurt/Österreich geboren, war eine der bedeutendsten Schriftsteller*innen des 20. Jahrhunderts. Sie verstarb auf tragische Weise am 17. Oktober 1973 im Alter von nur 47 Jahren in Rom.
Die Autorin, Ikone der Nachkriegsliteratur mit einem sehr vielschichtigen Werk – darunter Romane, Hörspiele, Gedichte, Essays, Erzählungen, Libretti, Übersetzungen –; hat fast die Hälfte ihres Lebens in Italien verbracht, 20 Jahre davon in Ischia, Neapel und Rom.

– 10. Juli 2023, 21 Uhr Performance OMBRE ROSE OMBRE – Goethe-Institut Rom

– 14. Oktober 2023, 11 Uhr Literarischer Spaziergang – Das Rom von Ingeborg Bachmann – Palazzo Sacchetti, Via Giulia 66

– 17. Oktober 2023, 15-17 Uhr Lese- und Übersetzungsworkshop mit Texten von Ingeborg Bachmann, Goethe-Institut Rom

– 17.-19. Oktober 2023 Tagung Ingeborg Bachmann – Konstellationen in Rom mit Literarischen Führungen – Goethe-Institut, Österreichisches Kulturforum, Istituto di Studi Germanici 

– 17.-19. Oktober 2023 Ausstellung Ingeborg Bachmann. Schreiben gegen den Krieg – Goethe-Institut, Österreichisches Kulturforum, Istituto di Studi Germanici

– 17. und 20. Oktober 2023 Literarische Wanderung „„aber daß uns die Augen zum Sehen gegeben sind“ – Palazzo Sacchetti / Via Giulia 66 und Cimitero Accatolico

– 27. Oktober 2023 Buchvorstellung Ingeborg Bachmann – Anrufung des Großen Bären – Adelphi edizioni, Biblioteca Europea

– 8. November 2023, 17-19 Uhr Drei italienische Lyrikerinnen lesen „ihre“ Bachmann – Marco Polo-Gebäude, Via Circonvallazione Tiburtina 4

– 9. Dezember 2023, 14.00 Uhr BACHMANN – Più libri più liberi – La Nuvola, EUR, Roma

Eine gemeinsame Initiative von Goethe-Institut Rom, Forum Austriaco di Cultura Roma, Istituto Italiano di Studi Germanici, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Emons Libri & Audiolibri, Biblioteca Europea

Comunicato Roma ricorda Ingeborg Bachmann (auf Italienisch)

 

Weiterführende Links zu Ingeborg Bachmann

Ingeborg Bachmann. Eine Hommage – Österreichische Nationalbibliothek (onb.ac.at)

Bachmannpreis (orf.at)

Il Forum Austriaco di Cultura Roma celebrava il 130° anniversario della nascita di Franz Kafka

Nato nella Praga austro-ungarica, appartenente alla minorità germanofona e figlio di genitori ebrei, fin dalla culla Frank Kafka fu accompagnato da un sentimento d’isolamento e di non appartenenza. La sua lingua madre era il tedesco, ma era la lingua ceca che lo emozionava, tuttavia, non si considerava ceco, nè tanto meno tedesco o austriaco. Non trovava un proprio centro nella sua professione di impiegato delle Assicurazioni Generali, né nelle storie d’amore, e neanche nella scrittura.

Infatti non sono in grado di chiarirmi nello spirito un’identità austriaca univoca e ancor meno, tuttavia, sono in grado di pensare in me un tale spirito. Arretro spaventato di fronte a una tale decisione. (da una lettera a Fritz Lampl, marzo 1917)

Nella sua opera, considerata da molti espressione magistrale della condizione esistenziale dell’uomo moderno, si rispecchia il suo rapporto conflittuale con il mondo. Alienazione, senso d’impotenza e angoscia sono i sentimenti dominanti, quando Kafka descrive la propria esistenza in un una società avversa e distante e completamente disinteressata al suo destino. Anche nella vita privata, tuttavia, lo scrittore non riesce a trovare pace: dilaniato tra il desiderio di una relazione stabile e il rifiuto della vicinanza, Kafka si unisce in fidanzamento diverse volte, per poi scioglierlo immediatamente dopo.

Forse la pace relativa è soltanto un accumulo d’insoddisfazione, che poi una notte come l’ultima ad esempio, prorompe tutt’assieme, tanto che a uno viene voglia di piangere e il giorno dopo girovaga come se fosse nella propria tomba (da una lettera a Felice Bauer, dicembre 1916)

Kafka lottava spesso anche con il suo “talento” di scrittore, che percepiva come benedizione e maledizione al tempo stesso. Soffriva di essere costretto a un lavoro per guadagnarsi da vivere, in parte obbligato dai genitori, e in particolar modo dal padre, dall’altro perché soffriva di lunghe fasi di mancanza d’ispirazione e anche per la sua stessa decisione di pubblicare pochi testi. Nelle fasi di alta creatività, Kafka era capace di produrre in tempi record: scrisse, ad esempio, il racconto “La condanna” in una sola notte. Così conduceva quella che lui definiva una “vita di manovre”, di mattina in ufficio, di pomeriggio un po’ di pace, e la sera alla scrivania. Tuttavia, gli capitava spesso di essere bloccato per mesi e di non riuscire a buttare giù nemmeno una frase, torturato come era da continui dubbi.

Quasi neanche una parola che scrivo si accorda alla seguente, sento le consonanti susseguirsi metallicamente mentre le vocali cantano. I miei dubbi cingono ogni parola, li vedo prima ancora di vedere la parola stessa, ma cosa succede poi! Non riesco proprio più a vedere la parola. (Dai diari)

Kafka cercava il motivo del suo ripetuto fallimento sia dal punto di vista letterario che esistenziale nel rapporto con i genitori, in particolar modo ascriveva al padre la colpa del suo complesso d’inferiorità. Una potente testimonianza della sua, per dirla in maniera blanda, relazione complessa con il padre è rappresentata dalla (mai inviata) “Lettera al padre”, un vero e proprio regolamento di conti con un genitore autoritario e tirannico:

[…]questo sentimento di nullità che spesso mi domina […] ha origine in gran parte dalla tua influenza. Avrei avuto bisogno di qualche incoraggiamento, di un po‘ di gentilezza, che mi si aprisse un poco il cammino, invece Tu me lo nascondevi, sia pure con la buona intenzione di farmene imboccare un altro. (La lettera al padre)

Quando cominciavo a fare qualcosa che non era di tuo gradimento, e tu mi prospettavi il fallimento, il rispetto per la tua opinione era così grande che tale fallimento era inarrestabile, anche se si sarebbe manifestato soltanto in un secondo momento. Perdevo la fiducia nelle mie azioni. Diventavo incostante, pieno di dubbi. (La lettera al padre)

Sulla “Lettera al padre” si fondano numerosi studi psicoanalitici che hanno investigato le difficoltà di Kafka di emanciparsi da questo padre onnipotente e la sua incapacità di modificare questo rapporto padre-figlio in uno tra pari. Il documento, inoltre, getta una luce ancora più chiara sul forte simbolismo presente in altre opere, soprattutto nelle “metamorfosi”.

Tra i frammenti di romanzo particolarmente riuscito è “Il processo”, opera in cui lo scrittore rappresenta in maniera magistrale e opprimente l’impotenza del singolo nei confronti dell’autorità, in questo caso rappresentata dall’apparato statale.

Nonostante la sua insicurezza, però, Kafka non era affatto isolato da un punto di vista sociale, curava poche ma profonde amicizie con intellettuali suoi coetanei, come il filosofo Felix Weltsch o lo scrittore Franz Werfel e fu proprio grazie alla mediazione dell’amico Max Brod che venne in contatto con la casa editrice Rowohl che pubblicò la sua prima opera.

Nel 1917 Kafka si ammalò di tubercolosi ai polmoni, dopo una degenza in ospedale il suo stato di salute migliorò, ma lo scrittore non recuperò mai pienamente la salute, soffrì di febbre spagnola, di polmonite e infine di una tubercolosi alla laringe che lo portò alla morte nel giugno del 1924.

La maggior parte dei suoi lavori fu pubblicata post mortem e contro la sua volontà dall’amico Max Brod. Dopo la morte Kafka ricevette il riconoscimento che per tutta la vita aveva sperato ricevere dal padre. È stato sepolto nel nuovo cimitero ebraico di Praga.

Rainer Stach, autore di una biografia in tre volumi su Franz Kafka commenta così in un’intervista con la FAZ del 29.06.2008 l’importanza dello scrittore:

Grazie a Kafka il frammentario, il paradossale, il rotto, il contraddittorio e il menomato hanno trovato accesso alla letteratura, uno spazio dove hanno trovato una propria dignità (…). A prescindere da ciò, senza Kafka probabilmente non sapremmo nulla dell’enorme potenziale espressivo e comunicativo che risiede anche soltanto nel vocabolario base di una lingua: anche la cosa più semplice può essere altamente raffinata, questo è ciò che Kafka ci ha insegnato.

Non per ultimo la letteratura di Franz Kafka ha dato luogo a un neologismo, l’aggettivo “kafkiano”, che sta a indicare fenomeni enigmatici, minacciosi e assurdi, proprio come quelli descritti dai suoi testi.

[1] Neumann G./ Pasley M./ Schillemeit J./ Kurz G. (Hrsg): Franz Kafka. Briefe April 1914 – 1917, Verlag S.Fischer. Frankfurt/ Main 41989. S.291.

[1] Ibidem. S.277.

[1] Wikipedia. Aus den Tagebüchern.

[1] Kafka, Franz: Brief an den Vater. Verlag S.Fischer. Frankfurt/ Main 1962.


[i] Neumann G./ Pasley M./ Schillemeit J./ Kurz G. (Hrsg): Franz Kafka. Briefe April 1914 – 1917, Verlag S.Fischer. Frankfurt/ Main 41989. S.291.

[ii] Ibidem. S.277.

[iii] Wikipedia. Aus den Tagebüchern.

[iv] Kafka, Franz: Brief an den Vater. Verlag S.Fischer. Frankfurt/ Main 1962.