Il Forum Austriaco di Cultura Roma ricorda Bertha von Suttner nel 100° anniversario della morte

Bertha von Suttner: vincitrice del premio Nobel, attivista per la pace, scrittrice, intellettuale, aristocratica.

Chi era davvero questa donna?

Senza dubbio è possibile affermare che Bertha von Suttner fosse molto avanti rispetto ai suoi tempi, e questo perché si è servita del suo intelletto e della sua posizione sociale per sostenere i suoi ideali e il movimento europeo per la pace. Un impegno che infine le permise di essere, nel 1905, la prima donna a vincere il premio Nobel per la pace.

Nata a Praga l’otto giugno 1843 con il titolo di Contessa Kinsky von Wchinitz e Tettau, la sua ebbe un corso piuttosto anticonvenzionale per l’epoca.

Condizionata dalla morte del padre ancora prima di nascere e dalla dipendenza dal gioco della madre, la giovane Bertha von Kinsky non aveva dote e avrebbe dovuto sposare un aristocratico molto più vecchio di lei, cosa che si rifiutò categoricamente di fare.

Al contrario, forte dell’educazione privilegiata ricevuta, si candidò nel 1973 per la posizione di educatrice delle tre figlie del barone von Suttner. Fu in quell’occasione che conobbe Arthur, il figlio più giovane della famiglia von Suttner, di cui s’innamorò perdutamente.

Si trattò, purtroppo, di un amore infelice, poiché il barone von Suttner non era favorevole al matrimonio tra il figlio e Bertha von Kinsky, che era 7 anni più anziana di lui e priva di mezzi.

Nel frattempo, nel 1876, in un annuncio su un giornale viennese si leggeva: “gentleman molto benestante, colto, maturo e residente a Parigi, cerca signora matura e portata per le lingue come segretaria e governante” .

Questo “gentleman anziano” era il chimico e inventore della dinamite Alfred von Nobel, presso il quale Bertha von Kinsky troverà un posto, anche se solo per breve tempo.

Alfred von Nobel fu colpito da questa giovane aristocratica colta e attraente e le fece addirittura delle avances. “È libera?” chiese a Parigi e Bertha von Kinsky gli aprì il suo cuore e gli raccontò del suo amore infelice per Arthur Gudakar von Suttner. Nobel le consigliò di rompere ogni contatto con Arthur, ma le cose andarono diversamente. Mentre Nobel era in un lungo viaggio, Bertha ricevette dal suo amante un telegramma, in cui le diceva che lui senza di lei non poteva vivere. Dopo appena due settimane Bertha fuggì da Parigi e sposò segretamente Arthur Gundakar a Vienna Gumpendorf.

In seguito a ciò la famiglia von Suttner diseredò Arthur Gundakar e la giovane coppia si vide costretta a riparare in Georgia su invito della Principessa Ekatarina Dadiani, un paese dove entrambi vissero soprattutto di scrittura.

Nonostante il breve incontro, Bertha von Suttner restò legata ad Alfred von Nobel da una profonda amicizia che durerà vent’anni. Di persona non s’incontrarono più di tre volte, ma le 94 lettere a noi pervenute testimoniano il ben più ampio scambio epistolare tra Bertha von Suttner e Alfred von Nobel, lettere che lasciano intuire la grande e reciproca ammirazione, l’affetto, ma anche la fiducia.

Dopo nove anni di vita isolata a Tiflis, Arthur e Bertha si riappacificano con la famiglia von Suttner e nel 1887 fanno visita ad Alfred von Nobel a Parigi. Qui Bertha von Suttner viene a conoscenza dell’International Arbitration League (la “Lega di arbitrato internazionale”).

Grazie all’approfondita lettura di testi di critica sociale, negli anni trascorsi nel Caucaso i von Suttner erano diventati oppositori della guerra, e non indugiarono a unirsi al nuovo movimento per la pace e a impiegare tutto il loro tempo e tutta la loro energia per la “questione della pace”.

In seguito alla pubblicazione del loro libro “Abbasso le armi!” del 1889, un vero e proprio best seller tradotto in più di 12 lingue, Bertha von Suttner divenne una delle personalità più importanti del movimento per la pace.

Alfred von Nobel fu profondamente colpito dal libro di Bertha von Suttner “ (…) che dichiara così coraggiosamente guerra alla guerra” e scrive in una delle sue lettere all’attivista per la pace che “il fascino del suo stile e la grandezza delle sue idee hanno più effetto delle armi degli eserciti” .

Tuttavia Alfred von Nobel non è convinto che i metodi di sensibilizzazione delle coscienze di Bertha von Suttner siano davvero adatti a porre fine alla guerra. Lui, che era diventato ricco grazie all’invenzione della dinamite e delle fabbriche di munizioni, crede poco alla diplomazia e ai tribunali arbitrali, ma piuttosto all’effetto intimidatorio di un’arma che può essere così distruttiva che ogni stato teme il suo utilizzo rinunciando a priori a un conflitto armato.

Così von Nobel scrive alla sua cara amica: “forse saranno piuttosto le mie fabbriche a porre fine alla guerra che i tuoi congressi, perché quel giorno, in cui due eserciti potranno distruggersi a vicenda nel giro di un secondo, tutte le nazioni civilizzate si ritireranno per paura del conflitto e le loro truppe saranno sciolte

Bertha von Suttner prega insistentemente il suo amico di penna di sostenere finanziariamente il movimento per la pace e di tanto in tanto si chiede se il suo sostegno sia motivato dalla loro amicizia e non dal reale convincimento nei confronti del movimento per la pace.

In questo forse non si sbagliava del tutto: “non manca denaro ma è il progetto che è mancante” oppure “informami e convincimi, allora farò qualcosa di grande per il movimento” risponde Alfred von Nobel all’amica.

Evidentemente, tuttavia, Bertha von Suttner riesce a convincere il suo buon amico perché nel 1895 Albert von Nobel dispone nel suo testamento che una buona parte del suo patrimonio sia destinato alla fondazione di un premio per la pace e per altre scoperte scientifiche e letterarie che dovranno essere presentate a una giuria svedese.

L’ultima lettera inviata a Bertha von Suttner in data 21 novembre 1896 testimonia vera e propria ammirazione: “sono molto felice di vedere che il movimento per la pace diventi sempre più forte. E questo grazie alla sensibilizzazione delle masse e soprattutto grazie a coloro che sconfiggono l’ignoranza e le tenebre, tra le cui fila, voi occupate un posto elevato” .

Nel 1905 Bertha von Suttner fu la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Pace un po’ tardi, se si pensa, che i primi premi furono assegnati già nel 1901 e che lei grazie al suo impegno e alla sua lunga amicizia con Alfred von Nobel aveva avuto un ruolo determinante nella fondazione del premio.

Bertha von Suttner muore il 21 giugno 1914 a Vienna, una settimana dopo l’omicidio a Saraievo del successore viennese al trono Francesco Ferdinando e della consorte Sophie von Hohenberg, la causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Il Forum Austriaco di Cultura Roma desidera informarvi che la Professoressa Annapaola Laldi terrà una conferenza sul tema degli “sforzi per la pace” all’interno di una conferenza dedicata alla Prima Guerra Mondiale che avrà luogo l’otto ottobre 2014 sullo scambio epistolare tra Bertha von Suttner e Alfred von Nobel.

Il Forum Austriaco di Cultura Roma consiglia di leggere i seguenti articoli della Professoressa Annapaola Laldi pubblicati sulla rivista “Sapere” dell’ottobre 2013:

“Sapere” del ottobre 2013

Se desiderate informarvi di più in merito alla vita eccezionale di Bertha von Suttner e sul suo scambio epistolare con Alfred von Nobel, il Forum Austriaco di Cultura Roma consiglia inoltre il seguente articolo di Alessandra Iadicicco pubblicato sul quotidiano “Il foglio quotidiano” nel 12 ottobre 2013 e di Danilo Curti pubblicato sul quotidiano “L’Adige” del 18 dicembre 2013.

„Il foglio quotidiano“ nel 12 ottobre 2013 „l’Adige“ del 18 dicembre 2013

Bibliografia:

    *(1), *(3), *(4), *(6) Abrams, Irwin: Alfred Nobel, Bertha von Suttner and the Nobel Peace Prize. http://www.irwinabrams.com/articles/oddcouple.html
    *(7) Curti, Danilo: Bertha e Alfred per la pace. In: l’Adige/ Cultura e Societa/ 18.12.2013, S. 9
    *(2), *(5) Iadicicco, Alessandra: Nobel per l’amica. In: Il foglio quotidiano/ 12.10.2013, Nr. 241, S. 10
      Annapaola Laldi: Quando Bertha gridava: “

Giu le armi

    !”. In: Sapere/ ottobre 2013, S. 50f.
    Biografia di Bertha von Suttner. http://www.dhm.de/lemo/html/biografien/SuttnerBertha