Giulia Peri, Emanuele Torquati e Manuel Zurria in un concerto-ritratto su Peter Ablinger e Beat Furrer, due compositori contemporanei di rilievo internazionale della scena austriaca. Il programma è stato concordato con gli stessi compositori che, presenti in sala, avranno modo di commentare le proprie partiture insieme ai musicisti.
Di seguito alcune note all’ascolto proposte dai musicisti italiani:
Voices and piano di Peter ABLINGER, opera iniziata nel 1998 ma tuttora aperta, comprende una galleria di ritratti musicali di personaggi celebri o meno famosi. Le voci sono affidate alla parte elettronica mentre al pianoforte è riservato un ruolo concertante, non di puro e semplice accompagnamento della traccia vocale. Ablinger ha pensato questa raccolta come un vero e proprio ciclo di Lieder, ove il ruolo del cantante è affidato alla traccia elettronica.
Da Pasolini ad Apollinaire, passando per la prima donna scesa sulla luna Valentina Tereshkova e l’attrice Hanna Schygulla, la serie risulta nell’insieme come una colorata e sorprendente collezione di istantanee della durata variabile tra i 2 e i 5 minuti, che sfiora complessivamente le tre ore di musica. La selezione presentata dal pianista Emanuele Torquati, interprete dell’elezione del ciclo dopo la prima collaborazione col compositore, avvenuta al Centro di sperimentazione del Teatro Colon di Buenos Aires, include una decina di brani tra cui un pezzo recente dedicato ad Anna Magnani.
I tre lavori di Beat FURRER in programma appartengono a fasi diverse dell’evoluzione di questo compositore: Voicelessness – The Snow has no Voice è del 1986, Presto, per flauto e pianoforte, del 1997 e Invocation VI per voce e flauto basso del 2003. La sua musica possiede la rara capacità di unire “pancia e cervello”, nel senso che la struttura formale che sottintende queste composizioni è frutto di un lavoro concettuale radicale e rigoroso. Questo però non implica minimamente la forza della “passione”, gelida e oggettiva, che trasuda in questi lavori con grande evidenza. Il controllo dell’articolazione, la capacità di frammentazione della linea vocale, il gioco a incastro del Presto (quasi un moderno Hoquetus che pone, propone e rimbalza in mille sfaccettature), il gusto manieristico della scrittura di Voicelessness, la frammentazione esplosiva dei due interpreti di Invocation VI, costantemente sottoposti a un controllo e ad una perdita di controllo delle proprie capacità, sempre sul filo dell’umanamente possibile. Questo gioco a sorprendere è forse la caratteristica più affascinante di Beat Furrer, la sua estrema lucidità, il controllo esemplare nella scrittura, complessa ma allo stesso tempo trasparente.
IL TRIO
Giulia PERI (soprano)
studia canto corale e violino alla Scuola di musica di Fiesole ed esordisce nel canto come voce bianca solista sotto la direzione di Zubin Mehta, Myung-Whun Chung, Daniel Oren per il Maggio Musicale Fiorentino. Allieva di Stephen Woodbury, canta come soprano in tutta Europa in contesti di rilievo internazionale. Collabora con gruppi di musica antica e di canto e si dedica inoltre con passione alla musica del Novecento e contemporanea. Nel 2014 si ricorda l’impegno per MITO SettembreMusica insieme a Beat Furrer e all’Orchestra Nazionale della Rai e l’esibizione ne “Il sogno di una cosa”, opera di Mauro Montalbetti e Marco Baliani, di scena al Piccolo di Milano per il quarantennale della strage di Piazza della Loggia. Invitata da Carlo Boccadoro, ha partecipato al festival milanese di Sentieri selvaggi, uno degli ensemble di musica contemporanea di maggior rilievo internazionale. In memoria di Primo Levi, esegue in duo con il pianista Gregorio Nardi, diversi programmi di propria ideazione a coprire il panorama della cultura musicale ebraica dall’Ottocento fino alle opere composte nel cuore dei Lager nazisti.
Emanuele TORQUATI (pianoforte)
suona regolarmente nei più importanti centri musicali europei, come anche in Canada, America e Africa, con esecuzioni tramesse da numerose emittenti europee. La sua attività concertistica trova il sostegno di prestigiose istituzioni in Italia, Austria, Germania, Francia, Inghilterra e Canada. Fra i CD si ricordano l’integrale dell’opera di Albert Roussel in “Promenade Sentimentale” (doppio CD) e l’integrale pianistica dell’austriaco Alexander Zemlinsky per Brilliant Classics, come anche l’uscita in prima assoluta con Samy Moussa per COL LEGNO. In duo con il violoncellista Francesco Dillon, tre CD di rarità schumanniane e l’integrale delle opere di Franz Liszt. Numerose le esecuzioni in prima assoluta di opere cameristiche e per pianoforte solo, come anche le collaborazioni con artisti e compositori di primo piano, fra cui anche Beat Furrer e Peter Ablinger. Attivo in campo didattico con masterclass in Italia, Irlanda, Stati Uniti e Argentina. Dal 2010 è direttore artistico della stagione di musica contemporanea “music@villaromana” di Firenze.
www.emanueletorquati.com/
Manuel ZURRIA (flauti)
collabora con alcuni tra i più importanti compositori italiani, come Francesco Pennisi, Sylvano Bussotti e Adriano Guarnieri, presentandone lavori in prima assoluta. Recenti le collaborazioni con Arvo Pärt, Philip Glass, Terry Riley e Alvin Curran. Yan Maresz, James Saunders e l’austriaco Bernhard Lang fra i compositori che hanno scritto nuove partiture per il suo flauto. Fortemente attratto dal minimalismo, la summa delle sue esperienze è raccolta in REPEAT!, il triplo CD uscito nel 2008 con l’etichetta Die Schachtel. Del 2009 Niagara, il cd monografico della BMC, con musiche di László Sáry e Musica Falsa per Megadisc, con opere del compositore lituano Rytis Mazulis. Tra gli ultimi lavori si ricordano Loops4ever e JOY FLASHINGS, frutto di una lunga collaborazione con il compositore americano Philip Corner.