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VERNISSAGE | A cura di Massimiliano Fois e del Gabinetto storico delle curiosità

AUSSTEHENDES GEPÄCK – BAGAGLI IN SOSPESO. EBREI IN TRANSITO ALL’IDROSCALO DI PORTO CONTE

AUSSTEHENDES GEPÄCK – BAGAGLI IN SOSPESO. EBREI IN TRANSITO ALL’IDROSCALO DI PORTO CONTE

5 Febbraio 2022 | 11:00
Alghero, Spazi Espositivi Fondazione Alghero, Via Carlo Umberto, 86
La mostra sarà visitabile il venerdì dalle 16.30 alle 19.30, il sabato: 16.30-19.30; Dal lunedì al giovedì su appuntamento con mail a: max_fois@yahoo.it

La scoperta dell’esistenza ad Alghero di numerosi “bagagli in sospeso” ovvero bagagli spediti da famiglie ebree per essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste, ha motivato lo studioso Massimiliano Fois e Valentina Piredda-Sardinia a rinnovare attraverso una mostra installativa la testimonianza di una solidarietà umana che anche in Sardegna sfidava i regimi. Presso l’idroscalo di Porto Conte. 

“Ci sono cose incomprensibili… troppe, una di queste, le leggi razziali del 1938 in Italia. E l’incomprensibile sta nel fatto che un gruppo di persone, decida, ad un certo punto, seguendo un filo logico ai più sconosciuto, di sostenere, di essere superiori ad altri. Questa esposizione, che brucia gli occhi di chi guarda, accompagna un’immagine. Una installazione che è un ricordo. Un brutto incubo che durò notti e notti. Un ricordo che deve essere tatuato sul cuore di ogni essere umano anche non nato. Un ricordo che serva da memento, da monito, scolpito nell’animo umano “come una rana d’inverno”. *
All’interno di una cassa da viaggio degli anni ’30 del Novecento, sono stati ritrovati alcuni indumenti, tutti appartenenti ad una famiglia, una famiglia in fuga, e su un cappottino tutti i bottoni hanno cucita la Stella di David … Questa cassa per anni ha riposato in una cantina, poi nel box di un cavallo in campagna. Della famiglia non sappiamo niente, ma sappiamo che la cassa è rimasta qui … forse sono scappati ugualmente? Di fretta e senza poter recuperare il bagaglio?” (Massimiliano Fois). 

Attraverso alcuni racconti del personale che faceva capo allo scalo di Porto Conte e alla compagnia aerea, si è sempre di più avvalorata la tesi che alla fine degli anni ’30, alcuni voli, avrebbero dato la possibilità a famiglie ebree, di fuggire dalle persecuzioni naziste. Perlopiù erano provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma e dopo un’indispensabile tappa sarda nell’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per approdare poi in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American.

L’esposizione è parte del progetto AUSTRIAMENTIS 2021 a cura di Valentina Piredda-Sardinia. 

In collaborazione con: Forum Austriaco di Cultura di Roma/BMEIA;
Parco Naturale Regionale di Porto Conte; 
M.A.S.E. Museo Antoine de Saint-Exupéry Alghero; 
Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; 
Museo Casa Manno Alghero; Ass. Salpare/Roma
Ass. Fondo VP-Sardinia.

*) tratto da: Primo Levi, “Se questo è un uomo” e Daniela Padoan, “Come una rana d´inverno”