Molti i musicisti austriaci in cartellone al Festival Intonazione di quest’anno. In programma oltre al famoso fisarmonicista Otto Lechner per il concerto inaugurale (2 luglio 2015), e al chitarrista Wolfgang Muthspiel in duo con Svante Henryson al violoncello (5 luglio 2015), anche l’esibizione in prima assoluta dell’ensemble Oltrebarocco (4 luglio 2015), una formazione di musicisti professionisti incontrati per il progetto Silenzi d’Artista.
Sì, perché per questa edizione il Festival si unisce a un progetto che lo anticipa di pochi giorni soltanto, Silenzio d’Artista, pensato per indurre una collaborazione inedita fra singoli artisti. A inizio luglio il pubblico non solo avrà modo di apprezzare i musicisti nei rispettivi concerti del Festival Intonazione, ma potrà assistere alle prove aperte e a ingresso gratuito dell’ensemble ospitato sull’eremo (30 giugno – 4 luglio, ogni giorno, ore 18.00-20.00), un’occasione più unica che rara!
Da sempre lo scopo del Festival Intonazione è quello di favorire l’incontro tra artisti. Il luogo, l’Eremo di Santa Caterina, diventa ogni anno agorà, spazio del silenzio in cui si generano emozioni e composizioni musicali originali. Per questo non vengono invitate ai Silenzi d’Artista formazioni già esistenti, bensì solisti provenienti da estrazioni e tradizioni musicali differenti, che afferiscono al vasto panorama europeo. I maestri che accettano di partecipare al progetto collaborano per la prima volta e, attraverso inedite sinapsi, danno origine a nuove sinergie e composizioni, che si imprimono su un pentagramma bianco. Quest’anno, uniti in questo progetto originale Dorothee Oberlinger (flauto), Ulli Engel (violino), Otto Lechner (fisarmonica), Jörg Zwicker (violoncello) e Erich Traxler (clavicembalo).
Il concerto inaugurale si terrà invece già durante il periodo di “clausura” in cui si svolgono le prove del Silenzio d’Artista. Protagonista sarà uno dei partecipanti al progetto: il fisarmonicista austriaco Otto Lechner. Così la presentazione sulla pagina ufficiale del festival: ”Pochi altri artisti sanno altrettanto improvvisare su degli accordi regolari, riuscendo a tendere la melodia al punto da romperla e scomporla nei suoi singoli elementi. Lechner è capace di sfruttare al meglio le possibilità acustiche dello strumento: tamburella sulla quetschn (nome dialettale della fisarmonica) se fosse uno strumento a percussione e integra nella sua musica perfino l’ansimare del mantice.”
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