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mostra

LONGING FOR FUTURE

LONGING FOR FUTURE

15 Marzo 2024 - 30 Aprile 2024
Roma – Forum Austriaco di Cultura, Viale Bruno Buozzi 113
La mostra è a ingresso libero e rimane aperta al pubblico fino al 30 aprile 2024. Lun-ven ore 9-17 (festivi esclusi).

Con LONGING FOR FUTURE il Forum Austriaco porta a Roma il contributo austriaco all’ultima edizione di TIME SPACE EXISTENCE, presentata come di consueto a Venezia durante la Biennale Architettura 2023. La collettiva internazionale viene realizzata a cadenza biennale dall’European Cultural Centre per esplorare il rapporto con lo spazio e il tempo attraverso mezzi e prospettive sempre diverse. Nel 2023 gli artisti e architetti coinvolti sono stati chiamati a confrontarsi in modo sostenibile e innovativo con l’ambiente, il paesaggio urbano e la giustizia sociale. L’Austria ha partecipato con i contributi di 6 architetti afferenti alla Künstlerhaus Vereinigung Wien, associazione artistica attiva nella promozione, secondo una selezione curata da Tanja Prušnik, presidentessa della Künstlerhaus.

Il pubblico capitolino potrà scoprire le soluzioni ideate dagli architetti Andrea Graser, Thomas Hoppe, Mladen Jadrić, Tanja Prušnik, Sne Veselinovic e Josef Weichenberger insieme al fotografo Leo Fellinger. Le sei opere intendono riflettere la percezione sempre più frammentata degli spazi a cui l’uomo è sottoposto oggi.

 

Singoli contributi:

Andrea Graser

Noesis_#i, 2022

In collaborazione con l’artista Friedrich Biedermann

L’opera d’arte “Noesis_#i, 2022” è un modello di pensiero della realtà. Nel contesto dell’ontologia della luce orientata agli oggetti, la luce – come materiale dinamico – assume il ruolo centrale nell’interconnessione fra architettura, spazio e uomo. La luce non ha dimensione, eppure qui appare intessuta nelle strutture costruite e diventa l’agente centrale nel hic et nunc.

Thomas Hoppe

Feiermauer

La prevenzione nella propagazione degli incendi e la pianificazione in tal senso dei confini fra le proprietà è inscritta nel DNA delle norme e dei regolamenti edilizi dal 1829 al giorno d’oggi. “Feiermauer” trasforma muri massicci in elementi edilizi permeabili. A Vienna i muri tagliafuoco – “Feuermauer” diventano muri celebrativi – “Feiermauer” capaci di promuovere le comunità nel quartiere attraverso i confini delle singole proprietà e modificare in modo sostenibile il paesaggio urbano, aggiungendo valore al microclima attraverso un rivestimento green delle facciate. 

Mladen Jadric

Intimate Projects

Pandemie e guerre permettono di percepire la vitalità della casa privata. Quartieri, co-housing e co-working hanno assunto le caratteristiche del gruppo interconnesso e socialmente unito. L’opera riflette i ritmi di vita tra sfera pubblica e privata, fra spazi aperti e spazi chiusi, offrendo nuove possibilità di utilizzo da vivere attraverso l’autodeterminazione.

Un palinsesto di situazioni trascritte nello spazio.

Tanja Prušnik

Stummer Diener seiner Herrin?

„Stummer Diener seiner Herrin?“ (Servo muto della sua padrona?) è un’autobiografia performativa concettualmente collegata alla modalità di “auto-liberazione” come metafora emancipatoria dei modi di produzione artistici, influenzati dai movimenti di donne attivati dal femminismo. Con immagini significative, immagini intime, l’artista sottopone i modi e le modalità patriarcali del mondo dell’arte a una disposizione sperimentale artistico-femminista.

Architektin Sne Veselinovic ZT GmbH

Evangelisches Realgymnasium Donaustadt, Wien, 2012–2015

Uno degli obiettivi del progetto architettonico per questo ginnasio è stato quello di tradurre il concetto pedagogico di „open learning“ in un sistema spaziale sofisticato e aperto sotto molti aspetti. L’edificio è organizzato in cluster didattici modulari, intrecciati con lo spazio esterno attraverso molteplici collegamenti, e aperti verso la città e la società.

Josef Weichenberger insieme al fotografo Leo Fellinger

FRANCIS: metamorphosis of a building

“Think twice before tear down” (Josef Weichenberger, Architekt)

Questo progetto di riconversione descrive la città come una fonte di materie prime. Seguendo il principio di „pensa due volte prima di demolire“ vengono mostrate le opportunità per lo sviluppo urbano e l’ambiente che si celano nella trasformazione degli edifici esistenti. L’acciaio e il cemento sono visti come oro grigio, il cui valore duraturo consente una seconda vita e quindi la massima conservazione delle risorse.