Il signor Cravatta, di Milena Michiko Flašar – presentazione libro e reading (in italiano)

Il signor Cravatta, di Milena Michiko Flašar – presentazione libro e reading (in italiano)

Milena Michiko Flašar
modera Irene Hetzenauer, Lettrice di Tedesco all’Università degli Studi Roma Tre
legge Gianluigi Fogacci, attore

“Un libro tenero e melanconico, di grande bellezza e chiarezza linguistica. Un romanzo impeccabile.”, così la Süddeutsche Zeitung presenta il libro della giovane autrice austriaca Milena Michiko Flašar.
Il romanzo, uscito sul mercato tedesco nel 2012, vince subito il premio della letteratura austriaca, il Alpha Literaturpreis, e ha già trovato un adattamento per il teatro firmato da da Jana Polasek (Maxim Gorki Theater, Berlin).
Tradotto anche in francese, il libro esce in Italia per Einaudi nel 2014 nella collana I coralli, che la casa editrice italiana dedica dal 1947 ai giovani autori italiani e stranieri.
Sulla bandella dell’edizione italiana si legge: “Hikikomori: cosí in Giappone vengono chiamati i giovani che, spaventati dalla grande pressione che li attende nel mondo degli adulti, si chiudono completamente in se stessi, isolandosi nella loro stanza, senza quasi contatti anche all’interno della famiglia. Taguchi Hiro è appunto un hikikomori che lascia la sua tana dopo due anni di reclusione. E impacciato, incerto come un recluso si sente e si muove: non riesce quasi a parlare, appena qualcuno per strada lo sfiora si sente male; troppa fisicità e troppo rumore lo fanno soffrire. Trova finalmente pace sulla panchina di un parco dove nessuno lo nota, ma in compenso lui può tenere sotto controllo il mondo circostante. E vede, sulla panchina di fronte alla sua, un uomo in giacca e cravatta: un tipico salaryman, un impiegato che, come Taguchi scoprirà, ha perso il lavoro. Ma non lo ha detto alla moglie e quindi continua a uscire di casa ogni mattina per farvi ritorno solo la sera. Il tempo in mezzo lo passa in quel parco. Il contatto fra i due non si stabilisce immediatamente: a raggiungere il ragazzo inizialmente è solo il fumo della sigaretta, poi il giovane e l’uomo maturo scambiano qualche parola, poi qualche frase e infine il rapporto si approfondisce, entrambi rivelano le proprie ferite, le proprie incertezze, i propri drammi. E via via le parole riescono a infrangere il muro della non-comunicazione e a sciogliere la paralisi. Un eccellente «romanzo da camera», come hanno scritto i critici tedeschi, la vicenda di due solitudini, narrata con tenerezza e malinconia, ma che si chiude con una nota di speranza.”
Così Angelo Z. Gatti nella propria recensione per La Stampa “Milena Michiko Flašar, di madre giapponese e di padre austriaco, vive a Vienna e scrive in tedesco. Il Giappone è il suo paese di riferimento. Dopo alcune raccolte di novelle, nel 2012, pubblica un romanzo breve, Il signor Cravatta, che ora l’Einaudi presenta nella puntuale traduzione di Daniela Idra. E’ un romanzo toccante, ricco di temi quali la perdita e la solitudine, il non detto e il non fatto, l’omissione e la vergogna, (…) Scritto con uno stile controllato e con un lessico curatissimo, brevi capitoli come pagine di diario in cui il monologo interiore si insinua di continuo nella narrazione oggettiva, pensieri come aforismi, (…), Il signor Cravatta è il romanzo di una rinascita.”

Milena Michiko Flašar (1980)
Milena Michiko Flasar
è nata a St. Pölten (Austria) e ha studiato Letteratura Comparata, Germanistica e Filologia romanza a Vienna e a Berlino. Figlia di madre giapponese e padre austriaco vive come scrittrice a Vienna e parallelamente impartisce lezioni di tedesco agli stranieri. Nel 2012 ha vinto con il romanzo “Il signor cravatta” il premio letterario austriaco Alpha Literaturpreis.
http://www.milenaflasar.com/

Da straniero inizio il cammino – Schubert l’ultimo anno

Il nuovo libro di Sandro Cappelletto, edito da Accademia Perosi – onlus, verrà presentato a Roma mercoledì 28 gennaio presso la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana.

 

Gli ultimi mesi della breve vita di Franz Schubert, “il più ardito e libero di spirito di tutti i musicisti moderni”, come lo ha definito Robert Schumann, raccontati dalla penna di Sandro Cappelletto,

con la postfazione di Azio Corghi. Allegato al libro, il cd del Quintetto con due violoncelli op. 163,

registrato dal Quartetto Perosi e Stefano Blanc.

 

Interverranno, oltre all’autore, Matteo D’Amico e Christoph Meran

con Marco Scolastra al pianoforte.

 

Book trailer: https://www.youtube.com/watch?v=XADjKHsVyH8

Arnold Schönberg sosteneva che con l’opera di Schubert giunge a conclusione “il periodo classico” della nostra storia della musica. Lo ricorda il compositore Azio Corghi nella postfazione a Da straniero inizio il cammino. Schubert, l’ultimo anno, il nuovo libro dello scrittore e giornalista Sandro Cappelletto, il terzo edito da Accademia Perosi – onlus, uscito a fine ottobre 2014, che verrà presentato in prima romana mercoledì 28 gennaio alla Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana (via Flaminia 118) alle ore 18. Oltre all’autore, interverranno Matteo D’Amico, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana, Christoph Meran, direttore del Forum Austriaco di Cultura, e il pianista Marco Scolastra che eseguirà alcune brani per pianoforte di Schubert.

Dal rapporto con Beethoven a quello con i tanti amici e la famiglia, dalle ristrettezze economiche alla malattia, Sandro Cappelletto racconta nelle oltre 200 pagine del libro l’ultimo anno di vita di Franz Schubert, servendosi anche di numerosi documenti mai finora pubblicati in italiano. Il racconto prende avvio a Vienna il 26 marzo 1828, primo anniversario della morte di Beethoven. Quella sera, gli amici fanno dono a Franz di un concerto interamente dedicato alla sua musica: è il primo e rimarrà l’unico. Il compositore è un trentenne malato al quale restano da vivere meno di otto mesi. Una corsa contro il tempo, un’incontenibile ansia creativa si stagliano sullo sfondo di una profonda scissione tra pubblico riconoscimento e privata grandezza di artista. È il periodo che vedrà nascere alcune tra le sue opere più alte, destinate a rimanere a lungo sconosciute al pubblico e agli stessi musicisti: “La sola creazione di tali capolavori in quell’arco di tempo sembra incredibile, ma la qualità dell’ispirazione, della magia, è miracolosa e supera ogni spiegazione”, ha scritto Benjamin Britten. Ma la ricezione della musica schubertiana rimarrà a lungo confinata a pochi titoli, facendo prevalere un’immagine assai limitata del suo genio creativo, mentre verrà messa in atto una vera e propria falsificazione di alcuni aspetti della sua vita privata.

L’attività editoriale è uno dei fiori all’occhiello dell’Accademia Perosi di Biella. Insieme alla stagione concertistica, i corsi accademici e pre-accademici, le masterclass e l’istituto di base, la casa editrice è segno tangibile dell’impegno a tutto tondo nella divulgazione artistica e musicale nel nostro Paese.

SANDRO CAPPELLETTO. Scrittore e storico della musica, Sandro Cappelletto è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento. Autore di testi teatrali e di teatro musicale, di programmi radiofonici e televisivi, è Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana, di cui è stato direttore artistico. Giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa. Tra le sue pubblicazioni, la prima biografia critica di Farinelli (La voce perduta, EDT 1995), un’inchiesta sulle fondazioni liriche italiane (Farò grande questo teatro!, EDT 1996) e La notte delle dissonanze, racconto del misterioso Adagio introduttivo del Quartetto K 465 di Mozart (EDT 2006). Per la Storia del Teatro (Einaudi 2001) ha scritto il saggio Inventare la scena. Con Accademia Perosi – onlus ha già pubblicato Mozart, la prima biografia italiana, con la prefazione ai cenni biografici di Pietro Lichental (2006) e Messiaen l’angelo del tempo (2007).

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