La Grande Guerra nei canti, nella propaganda e nella tragedia – VOCI E IMMAGINI DELLA GRANDE GUERRA – Incontro con proiezioni di immagini ed ascolto di registrazioni originali

La Grande Guerra nei canti, nella propaganda e nella tragedia
VOCI E IMMAGINI DELLA GRANDE GUERRA
Incontro con proiezioni di immagini ed ascolto di registrazioni originali

Andreas Gottsmann, Direttore dell’Istituto Storico Austriaco Roma
Piero Cavallari e Antonella Fischetti, autori del volume “Le voci della vittoria. La memoria sonora della Grande Guerra” (Donzelli, 2014)

Il Forum Austriaco di Cultura Roma, l’Istituto Storico Austriaco Roma e la Casa della Memoria e della Storia uniti in un’iniziativa sulla Prima Guerra Mondiale a cura di Roberto Franceschetti.
Dopo l’ottimo riscontro che ha avuto il simposio internazionale in occasione dei 100 anni dalla Grande Guerra, organizzato lo scorso autunno dal Forum Austriaco, insieme all’Istituto Storico Austriaco e all’Ambasciata d’Austria presso la Santa Sede, il Prof. Andreas Gottsmann, direttore dell’Istituto Storico Austriaco Roma, è chiamato a partecipare all’incontro che si terrà martedì 12 maggio alle ore 18.00 presso la Casa della Memoria e della Storia in Roma.

Il contributo del Prof. Gottsmann, dal titolo “Austria e Italia nella Grande Guerra: dall’alleanza all’inimicizia”, offrirà un’introduzione sulle relazioni tra il Regno d’Italia e l’Austria-Ungheria negli anni prima della Grande Guerra e si concentrerà poi, con molte immagini, sulla propaganda di guerra e sull’immagine negativa del nemico creata in ambedue i paesi.
Di seguito un breve abstract: “Gli anni che precedono la prima guerra mondiale erano caratterizzati da forti tensioni internazionali che annunciavano la catastrofe imminente. L’impero austro-ungarico era afflitto al suo interno da gravi conflitti e scontri politici che venivano strumentalizzati per creare un clima di odio verso i presunti nemici nazionali. A questo scopo si rafforzava nella propaganda politica l’uso dello stereotipo e della rappresentazione deforme del potenziale nemico. Dopo l’assassinio dell’erede al trono Francesco Ferdinando a Sarajevo, il 28 giugno 1914, e la dichiarazione di guerra, l’unico scopo della propaganda di guerra divenne quello di abbagliare l’opinione pubblica e di denigrare il nemico. La decisione del governo italiano di rimanere neutrale, che determinò grande apprensione nei circoli politici austriaci, venne, invece, giudicata negativamente dall’opinione pubblica e, soprattutto, dai giornali. In seguito al rafforzamento del movimento interventista italiano, la propaganda di guerra cominciò a rappresentare l’Italia solo come traditrice e nemica ereditaria. La dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria spinse, per l’ultima volta, i popoli della monarchia danubiana a unirsi contro l’ingiusto attacco del nemico, che mirava a distruggerla per incorporare nel nuovo stato nazionale non solo il Trentino, ma anche le province adriatiche. La propaganda italiana si concentrava invece su un’immagine dell’Italia come liberatrice dei popoli oppressi e costretti a vivere nella presunta prigione austro-ungarica. In questo modo nei due paesi si creò un’immagine dell’altro che persistette per decenni e s’impresse nella mente dei cittadini fino alla fine del novecento.“

La seconda parte della manifestazione è dedicata al materiale storico, composto da immagini e registrazioni audio, che verrà presentato dagli autori Piero Cavallari e Antonella Fischietti.
Ecco come la Casa della Memoria e della Storia, l’istituzione di Roma Capitale preposta a raccontare, conoscere e condividere la memoria e la storia del ‘900 e di Roma, presenta l’appuntamento:
“La Grande guerra è stato il primo conflitto del nostro paese di cui si conservi una memoria «sonora» . Tra il 1924 e il 1925, Rodolfo De Angelis, eclettica figura di artista, pensò di raccogliere le voci di coloro che avevano svolto un ruolo di primo piano nella guerra, invitandoli a declamare i propri celebri discorsi. Oltre a offrirci l’affresco di un’epoca, la raccolta si presenta come una galleria di «autoritratti sonori», nei quali alcuni dei personaggi che hanno fatto la nostra storia riflettono su se stessi e, scegliendo una particolare sfumatura, adottando un determinato accento, marcando una parola più di un’altra, di se stessi e delle proprie imprese tratteggiano il quadro che ritengono il più adeguato da lasciare in eredità agli italiani che verranno.”

Per informazioni aggiornate: http://www.culturaroma.it/12?evento=1504

Qui il VOLANTINO con il ciclo di eventi presso la Casa della Memoria e della Storia

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