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Bitter Oranges

Bitter Oranges

27 Novembre 2015 - 19 Dicembre 2015
Roma - Galleria Sala 1, Piazza di Porta San Giovanni, 10

inaugurazione mostra

Venerdì 27 novembre alle ore 19.00 presso la Sala 1 in Roma, inaugura il reportage fotografico BITTER ORANGES.

L’esposizione documenta le condizioni di vita e di lavoro dei migranti impiegati come forza lavoro in molti degli agrumeti del Sud Italia ed è il risultato di un progetto etnografico durato tre anni.

Gli etnologi Diana Reiners e Gilles Reckinger insieme alla fotografa e politologa Carole Reckinger hanno visitato regolarmente i braccianti di Rosarno raccogliendo così una ricca documentazione analitica che comprende fotografie, filmati e testimonianze audio. A produrre parte del materiale, i migranti stessi, che, con cinque macchine fotografiche compatte hanno documentato le proprie condizioni di vita, testimoniando povertà ed emarginazione, ma anche reciproco sostegno e collaborazione.

Obiettivo dell’esposizione è sensibilizzare il grande pubblico, mostrando le condizioni di vita dei braccianti, come parte di un’unica tematica che comprende non solo la politica migratoria, ma anche la pressione sui prezzi nella produzione dei generi alimentari e la precarizzazione delle ultime fasce lavorative.

L’esposizione rimarrà aperta fino al 19 dicembre e sarà visitabile dal martedì al sabato dalle ore 16.30 alle 19.30 (chiuso festivi).

Per maggiori informazioni sul progetto (in inglese): http://bitter-oranges.com/

Cenni biografici:

Gilles Reckinger (antropologo culturale), è professore presso l’Università di Innsbruck (Austria). Il suo studio antropologico su Lampedusa “Begegnungen am Rande Europas” (Peter Hammer Verlag) ha vinto i premi Theodor-Körner e Bruno-Kreisky.

Carole Reckinger (politologa e fotografa) è una ricercatrice e attivista dei diritti umani. Ha già concluso diversi progetti in tutto il mondo, in particolare nel sud-est asiatico nella Repubblica Democratica di Timor Est, in Papua Occidentale e nelle Filippine.

Diana Reiners (etnologa europea) è lettrice in diverse università. I suoi studi si concentrano sulla trasformazione della società incentrata sul lavoro, fra sovvertimenti e processi di marginalizzazione sociale.

Antonello Mangano (giornalista) è autore di ricerche e inchieste sui temi delle migrazioni e della lotta alla mafia. È autore dei libri “Gli africani salveranno Rosarno”, “Voi li chiamate clandestini”, “Ghetto economy”. Collabora con L’Espresso.

Montaser Ishaq Mohamed nasce nel 1975 a Nyala (Sudan), dove inizia gli studi universitari che interrompe a causa della guerra. Fugge in Siria, poi in Turchia e in Grecia. In Italia viene riconosciuto come rifugiato, poi indebitamente espulso in Grecia, dove sconta una pena di dieci mesi per soggiorno illegale. Dopo il rilascio, l’Ambasciata Italiana regola le pratiche per il rimpatrio in Italia. Nel 2012 lavora come bracciante negli agrumeti di Rosarno, dal 2013 come operaio agricolo nella provincia di Caltanissetta.

Elisabeth Steinmayr (consulente in sviluppo agricolo) concentra il proprio lavoro su questioni che riguardano la proprietà e l’accesso alla terra in paesi in via di sviluppo. Attualmente lavora presso il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD).

Foto: © Carole Reckinger